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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 8 settembre 2023

Secondo la Farnesina sono 2.058 italiani reclusi nel mondo, 861 in attesa di giudizio. Secondo l’ultimo dossier, pubblicato nel 2022, della Farnesina sono ben 2.058 gli italiani reclusi nelle carceri del mondo. Di questi, 861 erano in attesa di giudizio, 31 in attesa di estradizione e 1.166 erano stati condannati. Se analizziamo la distribuzione geografica, notiamo che la maggior parte dei detenuti si trova nell’Unione europea, con 1.526 casi registrati, di cui 810 sono condannati, 709 in attesa di giudizio e 7 in attesa di estradizione. La Germania ospita il maggior numero di italiani detenuti con 713 casi, seguita da Francia, Spagna e Belgio con rispettivamente 230, 229 e 157 detenuti italiani.

Al di fuori dell’Unione europea, le Americhe ospitano 200 detenuti italiani, con la maggioranza di essi in Brasile (33), Argentina (26), Repubblica Dominicana (24) e negli Stati Uniti (31). In Asia e Oceania, sono presenti 54 detenuti italiani, con la maggior concentrazione in Australia con 27 casi. Mediterraneo e Medio Oriente contano 33 detenuti italiani, di cui la Tunisia e gli Emirati Arabi Uniti sono in testa con 11 e 7 cittadini italiani detenuti. In Africa sub- sahariana, non vi sono cittadini italiani in attesa di giudizio o estradizione nel 2021, ma ci sono 13 italiani condannati, con la maggior parte di loro in Costa d’Avorio, Sud Africa, Senegal, Camerun e Repubblica Democratica del Congo.

È interessante ricordare il caso di Chico Forti, un ex produttore televisivo e velista italiano condannato all’ergastolo senza condizionale nel 2000 in Florida, Stati Uniti, per frode, circonvenzione di incapace e concorso in omicidio. Forti ha sempre sostenuto di essere vittima di un errore giudiziario e il suo caso ha attirato l’attenzione internazionale. Il suo caso sembrava sul punto di incontrare una svolta nel 2020, quando l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlò di un imminente ritorno in Italia di Forti. Il Governatore della Florida aveva infatti accolto l’istanza di Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia. Sono passati tre anni dall’annuncio trionfale di Di Maio, ma ancora nulla di fatto.

L’assistenza consolare è un diritto garantito ai cittadini italiani detenuti all’estero, ma la sua efficacia può variare notevolmente da Paese a Paese. Katia Anedda, fondatrice e presidente della Onlus Prigionieri del Silenzio, ha sottolineato la necessità di una riscrittura della Convenzione di Strasburgo del 1983, poiché non è riconosciuta da tutti i Paesi e i tempi di applicazione possono essere troppo lunghi. La sua organizzazione ha anche chiesto l’istituzione di una figura statale o l’estensione del magistrato di collegamento per assistere i detenuti italiani all’estero in modo più efficace. La questione dei cittadini italiani detenuti all’estero è complessa e richiede una valutazione caso per caso. A questo ora si aggiunge il caso dell’italo palestinese recluso in Israele.