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di Chiara Spagnolo

La Repubblica, 17 agosto 2024

Il dirigente meloniano: “Gli svuota-carceri in passato sono stati fallimentari. Trattare i detenuti non significa liberarli”. Va a visitare le carceri, ma senza incontrare i detenuti, Andrea Delmastro. E lo rivendica. Lo ha fatto il 14 agosto a Taranto e Brindisi, dove ha spiegato: “Non mi inchino alla Mecca dei detenuti”. È un altro segnale della frattura tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, che invece gira le carceri in tandem con i Radicali e chiede di trovare soluzioni per il sovraffollamento nelle celle. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove afferma: “Nella mia delega non c’è il detenuto, ma la polizia penitenziaria”. Dall’altro fronte della maggioranza il capogruppo di FI in commissione Giustizia della Camera, Tommaso Calderone, prospetta invece la necessità di occuparsi dei problemi dei detenuti “compreso quello delle cure sanitarie”. Prospettive inconciliabili, evidentemente.

Ma torniamo alla visita di Delmastro al carcere di Taranto. Il dirigente di FdI incontra solo gli agenti penitenziari, mosso dall’intenzione di “non inchinarsi alla Mecca dei detenuti”. Quelle parole suscitano lo sdegno dell’Unione camere penali e dell’Organismo congressuale forense, con tanto di richiesta di intervento al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma Delmastro non si smuove e, mentre gli azzurri raccolgono prove della situazione esplosiva per chiedere, a ferie finite, misure alternative al carcere, il meloniano dalla Puglia afferma: “Umanizzare le pene significa dare posti idonei ai detenuti”. E ancora: “Gli svuotacarceri in passato sono stati fallimentari. Trattare i detenuti non significa liberarli”. Vuole creare altri posti: “Ne mancano 10mila, il governo ha sbloccato 255 milioni per l’edilizia penitenziaria”.

E poi “ripristinare la gerarchia della legalità, rappresentata dalle divise”, cioè assumere agenti, “7mila” ha detto a Taranto, dove il sovraffollamento è del 180% (con 900 persone per 500 posti) e la carenza di organico al 30%. Con gli agenti Delmastro non si sottrae mai ai selfie: peccato che nel carcere di Brindisi abbia dimenticato di spegnere la sigaretta prima di farsi fotografare, proprio sotto il cartello “Vietato fumare”. Pubblica la foto sul suo profilo Instagram, poi si accorge che iniziano le polemiche. E la rimuove.