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La Repubblica, 4 ottobre 2023

Si è tenuto presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino la XVI Edizione del Premio Carlo Castelli, il concorso letterario riservato ai detenuti delle carceri italiane, organizzato e promosso dalla Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV. Questa edizione assume un significato speciale, celebrando il 25º anniversario dalla scomparsa del volontario penitenziario Carlo Castelli, a cui il premio è dedicato. La cerimonia di premiazione si è svolta il 29 settembre scorso, presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.

Primo Classificato. “Quelle mani sfiorite”, un monologo, una profonda riflessione dentro la propria cella, di notte. L’autrice ripercorre momenti tragici tramite la descrizione di: “quelle tue mani che un giorno si sono sporcate, non di lavoro, ma di vita”. Solo alla fine della narrazione si alza una speranza di libertà: “il mio pensiero non avrà mai una prigione”.

Secondo Classificato. “Scene di una prigionia”, un racconto che descrive la vita carceraria con una dualità di visioni: il giorno, caratterizzato da rumori assordanti, e la notte, in cui il silenzio è spezzato solo da qualche detenuto in sofferenza. Il testo riflette sulla povertà spirituale precedente alla detenzione e pone una domanda inquietante: “Mi chiedo se, a lungo andare, questa ristrettezza di spirito si impossesserà anche di me…”

Terzo Classificato. “I... SE...”, un racconto toccante che narra di un tragico evento all’interno del carcere di notte. Il racconto si concentra su Elena, che assiste a un suicidio nella sua cella. Il tema, purtroppo, è drammaticamente attuale, e il racconto porta il lettore a riflettere sui “se” che sembrano non avere fine.

I riconoscimenti. I primi tre classificati riceveranno un doppio riconoscimento in denaro: una parte andrà all’autore del racconto e un’altra verrà destinata al finanziamento di progetti: il primo in un Istituto penitenziario per adulti, il secondo presso un Istituto per minori ed il terzo presso un Ufficio di esecuzione penale esterna.

Il Premio Carlo Castelli. È un concorso letterario che coinvolge detenuti ospiti negli Istituti penitenziari di tutta Italia, offrendo loro l’opportunità di esprimersi attraverso la scrittura. Ogni anno viene scelta una struttura detentiva per adulti o minori per ospitare la cerimonia durante la quale vengono lette e premiate le opere scelte da un’apposita giuria. Il tema di quest’anno, “Diario dentro. Pensieri dalla mia cella”, riflette la realtà quotidiana dei detenuti, i cui giorni sono scanditi da una routine immutabile. La scrittura viene considerata un mezzo per esorcizzare il passato, elaborare il dolore e coltivare la speranza di un futuro diverso. I racconti dei detenuti permettono di avvicinarci ad una realtà spesso misconosciuta, trasmettendo un potente messaggio di responsabilità a chi è al di fuori delle mura carcerarie.

Sono giunti 220 testi. Dai quali emergono storie di umanità diversa. Il Premio ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Giustizia, della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, del Dicastero Vaticano della Comunicazione, oltre a essere sostenuto da TV2000, Radio InBlu e UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana). Il concorso ha ricevuto, inoltre, la Medaglia della Presidenza della Repubblica.

La nuova Giuria del Premio. È stata presieduta da Carla Chiappini, giornalista ed esperta in scrittura autobiografica e composta da figure esperte nell’ambito penitenziario come Luigi Pagano, già Direttore Carcere di San Vittore; Maria Agnese Moro, giornalista, figlia del grande statista; Maria Cristina Failla, magistrato; Wilma Greco, docente Casa Circondariale di Agrigento; Anna Maria Corradini, volontaria e presso Istituti penitenziari del Triveneto; Luigi Dall’Ara, volontario penitenziario della Società di San Vincenzo De Paoli.

La Società di San Vincenzo De Paoli. È presente in 155 Paesi del mondo. In Italia si contano più di 11.500 tra soci e volontari suddivisi in 957 gruppi operativi sul territorio denominati Conferenze, raggruppati in 85 Consigli Centrali e 2 Opere Speciali. L’Associazione di laici cattolici opera generalmente nelle parrocchie. “Nessuna povertà è estranea alla San Vincenzo”, si legge nel regolamento internazionale.