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Ristretti Orizzonti, 20 dicembre 2023

Il Partito Radicale condivide e sostiene le richieste del nuovo coordinatore della Fsi-Usae Enrico Sbriglia che ha deciso di portare sul tavolo della politica le proibitive condizioni di lavoro nelle quali si ritrova la categoria dei direttori degli istituti penitenziari.

“In particolare si apprezza - dichiarano il Segretario Maurizio Turco e la tesoriera del partito Irene Testa - la volontà di creare una rete di migliori relazioni con il mondo del volontariato, con l’avvocatura, con chi si occupa di diritti, come il garante nazionale e i garanti territoriali e regionali che si occupano dei detenuti, al fine di provare a migliorare la vita dei lavoratori e dei carcerati. L’indebolimento della figura dei dirigenti penitenziari costituisce in effetti un indebolimento delle regole di legalità che rende proibitive le condizioni di vita la dignità di chi opera e vive all’interno delle carceri”.

Sbriglia chiede inoltre che il nuovo coordinamento ponga l’attenzione sull’eventualità di uno scudo legale a chi dirige gli istituti penitenziari “fuori norma”, non rispettosi dell’Ordinamento Penitenziari. “Ma anche -affermano Turco e Testa - la possibilità per i dirigenti delle strutture territoriali locali di rilasciare, interviste e comunicati stampa senza autorizzazioni del Dap e ministero, questione fondamentale per una necessaria trasparenza che il Partito Radicale richiede costantemente. È evidente a tutti la grave situazione nella quale lavorano i dirigenti penitenziari di diritto pubblico, con un organico spesso inadeguato che ha bisogno di essere invece incrementato e sostenuto per assicurare a tutti una vita dignitosa”.