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garantedetenutilazio.it, 24 ottobre 2023

Una giuria sceglierà la migliore performance attoriale realizzata da una persona detenuta, nell’ambito di produzione cinematografica o audiovisiva o teatrale. “Rinnoverò al presidente Rocca, ma sarei felice se ne volessero fare interpreti il presidente Aurigemma e le consigliere e i consiglieri presenti, la proposta di un premio nazionale promosso dalla Regione Lazio per il teatro in carcere da intitolare al carissimo Cosimo Rega, formatosi come autore e attore teatrale nelle carceri di Rebibbia, che ha speso gli ultimi anni prima di detenzione poi in semilibertà a promuovere il teatro in carcere e la cultura della legalità nelle scuole di tutta Italia”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, durante la presentazione dell’ultima sua relazione annuale, lo scorso 7 luglio in sala Mechelli.

E mercoledì 25 ottobre, alle ore 17, nello spazio “Lazio Terra di Cinema” dell’auditorium del Parco della Musica di Roma, sarà presentato proprio il premio proposto dal Garante Anastasìa, per attori e attrici detenuti, intitolato a Cosimo Rega, l’ex camorrista ergastolano, scomparso l’anno scorso all’età di 69 anni, divenuto attore dietro le sbarre.

Il premio “Cosimo Rega” si propone di scegliere la migliore performance attoriale realizzata da una persona detenuta, nell’ambito di una produzione cinematografica o audiovisiva o teatrale realizzata nel proprio istituto penitenziario. Una giuria - composta da attori, registi, magistrati e altre figure esperte nel settore - assegnerà il premio dopo aver visionato i filmati inviati dagli istituti penitenziari, nei termini descritti nel bando a carattere nazionale. Al vincitore, scelto con giudizio insindacabile della giuria, verrà assegnato un premio in denaro e la possibilità di prendere parte ad una produzione cinematografica.

Tale riconoscimento ha l’obiettivo di incentivare la realizzazione di opere teatrali e cinematografiche all’interno degli istituti penitenziari di tutto il territorio nazionale, ritenendo tali attività una delle più efficaci modalità di realizzazione dei percorsi di trattamento rieducativo, in ossequio ai principi costituzionali e alla previsione di cui all’art. 27 dell’Ordinamento penitenziario, ove si stabilisce che devono essere “favorite e organizzate attività culturali, sportive e ricreative e ogni altra attività volta alla realizzazione della personalità dei detenuti e degli internati, anche nel quadro del trattamento rieducativo.”

Il premio, quindi, unisce all’obiettivo artistico - già sperimentato in opere di grande valore come il film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, quello che ha avuto come protagonista Cosimo Rega, quello sociale e quello di rafforzamento della creazione di percorsi culturali inframurari, a forte vocazione rieducativa.