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di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 6 maggio 2022

Il dialogo tra il fondatore di Libera e il direttore del Corriere, Luciano Fontana, ha aperto la quattro giorni dedicata alla cittadinanza attiva. Il sindaco Sala e il calciatore Shevchenko, in collegamento, hanno parlato dei progetti per l’Ucraina.

“La pace si costruisce nel pensiero, nel linguaggio, nelle azioni”: comincia così don Luigi Ciotti, e dice che alla pace bisogna prima di tutto crederci. “Ma ci vogliono anche conflitti, e ve ne auguro uno su tutti: il conflitto nella nostra coscienza. Perché già prima dell’Ucraina di guerre nel mondo ce n’erano 59”, anzi c’era già “la terza guerra mondiale a pezzi”, aggiunge citando il Papa: “E dove eravamo noi?”.

Comincia con questo grido la Civil Week 2022 che è partita all’Adi Design Museum di Milano, con il fondatore del Gruppo Abele e presidente di Libera intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, sul palco con Elisabetta Soglio per declinare il tema del “Tocca a me” - filo conduttore di questa settimana dedicata alla cittadinanza attiva - rispetto al dramma più attuale che ci circonda: “Tocca a me promuovere la pace”.

E proprio perché “tocca a me” don Ciotti risponde in primo luogo con una provocazione rivolta a ciascuno di noi: no alla “coscienza addormentata”, no alla “inerzia omicida”, no alla “aggressività dei linguaggi”. Dopodiché richiama il Concilio Vaticano II per riaffermare il “diritto alla difesa” di chi è aggredito. Aggiungendo che però questo stesso diritto contempla anche l’obiezione di coscienza rispetto alla violenza: “Si può difendere il debole anche con le azioni di solidarietà non violente che tanti stanno mettendo in pratica”.

Insiste: “La pace si costruisce intervenendo non solo sugli effetti ma sulle cause delle guerre, sui diritti calpestati”. E su questo davvero tutti possono fare la loro parte. “Non è che possono, devono!”, grida don Ciotti: “Nessuno dovrebbe essere considerato cittadino se non è anche volontario, abbiamo bisogno di cittadini responsabili, non di cittadini a intermittenza che si svegliano sull’onda di una emotività poi tornano a dormire”.

Proprio sul tema della cittadinanza attiva è intervenuto il sindaco di Milano Beppe Sala accanto al campione ucraino Andriy Shevchenko, in collegamento da Londra, per presentare l’iniziativa costruita in collaborazione da entrambi a sostegno dei tanti migranti, soprattutto donne e bambini, in fuga dalla guerra: un call center in lingua, apposta per loro, a cui potersi rivolgere per affrontare i problemi più vari. Il campione ha citato i suoi quattro figli, ha ripetuto che “la pace è tutto: ma dobbiamo prepararci al fatto che la guerra potrebbe durare tanti, e che soprattutto i bambini avranno bisogno di tutto. Give peace a chance”, conclude Sheva citando John Lennon. La pace si costruisce “lavorando tanto e giorno per giorno”, ha detto Sala.

A questo si sono aggiunte le testimonianze concrete del “cosa si sta facendo” con Maria Laura Conte di Fondazione Avsi in sala e Aniello D’Ambrosio in collegamento diretto da Leopoli. Chiusura scoppiettante con i Rulli Frulli, la band inclusiva di Finale Emilia ormai affezionata da anni alle iniziative di Buone Notizie, con l’annuncio della inaugurazione della loro nuova sede il 21 maggio: e a tagliare il nastro sarà il presidente Sergio Mattarella.