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di Maria Novella De Luca

La Repubblica, 18 dicembre 2023

Si chiama “Rapporto sullo stato dei diritti in Italia” ma a leggerlo nel dettaglio sembra più la cronaca di un assedio. Migrazioni, libertà di espressione, sanità, ambiente, povertà, parità di genere, famiglie omogenitoriali, persone Lgbtq+, disabilità, carceri: non c’è angolo di libertà individuale o collettiva che tra il 2022 e il 2023 non sia arretrato. È una preziosa raccolta di dati e analisi il “Rapporto sullo stato dei diritti” che ogni anno l’associazione “A Buon Diritto”, fondata da Luigi Manconi, elabora grazie al sostegno dell’Otto per mille della chiesa Valdese e che sarà presentato stamattina alla Camera. “Quello che ci chiediamo è quanto peserà il governo di Destra su una situazione già così fragile sul fronte dei diritti. Ci sarà soltanto un rallentamento o un arretramento significativo?”, dice Luigi Manconi. Ciò che preoccupa, spiega Manconi, “è questa svolta politica pan-penalista, di fatto autoritaria e di inasprimento delle pene, che in certi campi, ad esempio l’immigrazione, rischia di alimentare la xenofobia”.

Xenofobia già ben radicata nel nostro paese, così come l’omofobia, acuita oggi da provvedimenti governativi che hanno già colpito duramente i figli delle coppie omogenitoriali. “Mi sembra che rischi di passare un messaggio ideologico che vede i diritti non come libera facoltà di scelta delle persone ma come concessioni, dunque restringibili o revocabili”.

Il rapporto di “A Buon diritto” esamina diciassette diversi ambiti, eccone alcuni tra i più significativi.

Ambiente

Da un punto di vista climatico e ambientale, mancano politiche serie di decarbonizzazione che permettano di contrastare i cambiamenti climatici in atto e le loro conseguenze. Il nostro paese è colpito da centinaia di eventi meteorologici estremi come siccità, piogge estreme, gelate improvvise, trombe d’aria, alluvioni, che causano danni ingenti ai territori e alle persone.

Povertà

Nel 2023, quando l’attuale Governo ha deciso di ridimensionare il Reddito di cittadinanza ha annullato anche i contributi all’affitto, ossia il buono casa e la morosità incolpevole, due contributi erogati storicamente a migliaia di famiglie. Senza più sussidi le famiglie più fragili sono state lasciate in balia delle dinamiche di mercato. La campagna di demonizzazione del Reddito di Cittadinanza è stata portata avanti per tutto il 2022 da parte di diversi rappresentanti politici e ha trovato un seguito con l’insediamento del nuovo Governo. Il decreto lavoro dell’agosto 2023 ha di fatto, ristretto in maniera sostanziale la platea dei potenziali beneficiari. Questo ha portato a una significativa riduzione del numero di persone che nel 2023 hanno potuto avere accesso al reddito di Cittadinanza, e che sono destinate a ridursi ancor più drasticamente non appena diventeranno operativi gli effetti del decreto.

Violenza di genere

Nel nostro paese c’è un problema evidente e strutturale: nel 2022 il numero dei femminicidi è stato di 106 donne uccise, mentre nel 2023 il numero totale dei femminicidi lesbicidi e transicidi secondo l’Osservatorio nazionale di “Non Una di Meno” è di 113. Nell’attuale legislatura sono state approvate la legge sulla Commissione bicamerale d’inchiesta sul femminicidio, la legge n. 122 del 2023, che interviene su alcuni aspetti relativi alla persecuzione dei reati di genere e la legge “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne”, entrata in vigore il 09 dicembre 2023, che però ripropone interventi di natura emergenziale e in chiave securitaria, già dimostratisi inefficaci.

Diritti Lgbtq+

Mancano politiche e investimenti di contrasto alla discriminazione nei confronti delle persone Lgbtq+, anche in ambito lavorativo. Il 2022 e il 2023 hanno visto l’assenza di proposta legislativa in materia di diritti delle persone omosessuali e di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale Nel luglio 2023 è stata approvata alla Camera una proposta di legge sulla maternità surrogata come reato universale e i cui rischi sui figli delle coppie omogenitoriali sono preoccupanti.

Migranti

La retorica dell’invasione, smentita dai dati statistici, ha continuato a caratterizzare il dibattito pubblico e politico con l’evocazione del rischio di sostituzione etnica. Il tema della difesa delle tradizioni religiose e identitarie ha portato a narrazioni islamofobiche e ostili alle minoranze etniche e religiose ma anche alla produzione di leggi contro le persone richiedenti asilo e migranti. Il governo Meloni ha varato nel giro di un anno una serie di decreti che vanno a colpire sia chi soccorre sia chi prova ad arrivare nel nostro paese. In particolare il cosiddetto decreto Ong e il decreto Piantedosi. Le modifiche introdotte dal decreto 20/2023 hanno ulteriormente modificato la protezione speciale, rendendo il suo riconoscimento più limitato.

Minori

Nelle politiche sulla condizione minorile la tutela ha lasciato spazio all’allarme sociale. L’anno 2023 sarà segnato anzitutto dal “Decreto Caivano”. A tacere del carattere simbolico dell’intervento vale la pena di sottolineare che entrano nell’ordinamento il daspo urbano sin dai 14 anni e l’ammonimento orale. Si inasprisce la sanzione nei confronti degli esercenti la potestà genitoriale in caso di mancato rispetto dell’obbligo scolastico. Infine si estendono i casi di applicazione della custodia cautelare al soggetto minorenne.