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di Sarah Martinenghi

La Repubblica, 22 giugno 2023

Dalla violenza di genere agli arresti, il triplice collegio previsto dal ddl del governo manderà in crisi i tribunali già col personale ridotto all’osso. Basandosi sui dati del 2022, ultimi disponibili, se il ddl Nordio fosse approvato, a Roma i giudici collegiali sarebbero stati costretti a esprimersi su 875 procedimenti, sempre in relazione agli arresti.

A Roma i gip sono 40, di cui 5 ruoli vacanti (per distacco), senza contare un paio di esoneri. Dunque, in media al momento decidono su 25 convalide annue. Se la riforma entrasse in vigore dovrebbero occuparsi di 75 convalide, oltre al lavoro ordinario di udienze preliminari e intercettazioni e agli arretrati ancora dovuti alle chiusure per il Covid. E c’è il rischio che per colmare le carenze di altri tribunali laziali i gip potrebbero anche doversi spostare. (andrea ossino)

Milano, codice rosso in 5 giorni - Aspettare 4 o 5 giorni per un provvedimento di custodia cautelare in carcere che dovrebbe essere emesso in 24 ore, è un rischio. C’è una contraddizione tra l’esigenza di velocità prevista dal “Codice rosso” a tutela delle vittime di reati di genere e la miniriforma della giustizia penale voluta dal ministero”. Lo spiega Fabrizio Filice, gip del tribunale di Milano. Preoccupa il collegio di tre giudici invece di uno per decidere sul carcere: “Ora posso emettere l’ordine di cattura oggi stesso e domani va in esecuzione. Così invece allunghiamo i tempi, un rischio enorme per le vittime”. I dubbi riguardano anche l’organico: nella sezione gip-gup, appena 31 toghe presenti su 39.

Napoli, piante organiche allo stremo - Nel circondario di Napoli l’introduzione del gip collegiale per decidere sulla custodia in carcere rischia di portare i tribunali “alla paralisi”. Nel capoluogo la pianta organica conta 321 magistrati, i gip sono una cinquantina, ma devono fare i conti con una mole di lavoro enorme. “Mancano 54 giudici”, evidenzia la presidente Elisabetta Garzo. A Santa Maria Capua Vetere, su 91 giudici, 42 prestano servizio nelle sezioni penali e 9 hanno le funzioni di gip. Ad Aversa Napoli Nord i gip sono 12 su 88 giudici: “Ma nel nostro ufficio - dice il presidente Pierluigi Picardi - c’è è un giudice ogni 11mila cittadini, a Napoli uno su tremila”. A Nola e Torre Annunziata, infine, solo 5 gip per tribunale.

Bologna, la macchina verso il blocco - Inapplicabile. La riforma della giustizia approvata dal governo “metterebbe in ginocchio i tribunali della regione”, dicono dall’Anm dell’Emilia-Romagna. Il nodo critico è quello relativo alle misure cautelari che dovranno essere prese da un collegio tre di giudici invece di uno. Nei 9 tribunali emiliano romagnoli ben 7 hanno solo 3 gip (4 Reggio Emilia e 10 Bologna) e al netto di ferie, malattie e imprevisti, se anche uno solo dei giudici fosse assente sarebbe impossibile decidere sulla richiesta d’arresto. La giustizia rischia il blocco totale nei piccoli tribunali: Modena, Rimini, Ravenna, Ferrara, Forlì, Parma o Piacenza. Ma grosse difficoltà le creerebbe anche a Bologna.

Bari, personale già sotto stress - A Bari l’ufficio dei gip-gup (18 unità) è già in “grandissima difficoltà”, spiega il procuratore Roberto Rossi: “Lavorano 10-12 ore al giorno, spesso anche sabato e domenica”, perché le richieste di misure cautelari, depositate e in attesa di essere evase, sono molte. Inoltre, la Dda di Bari ha competenza anche sulle province Bat e Foggia dove l’escalation di omicidi e reati di mafia ha sollecitato una risposta dello Stato. Ma la quantità di misure cautelari (personali e patrimoniali) richieste intasa l’ufficio gip, che si occupa anche dei reati ordinari e ha subito un’ulteriore pressione con l’applicazione del Codice rosso e l’emissione di misure cautelari entro 24 ore dalle richieste dei pm.

Firenze, il nodo dell’incompatibilità - Marilena Rizzo, presidente del tribunale di Firenze: “Noi, essendo un ufficio grande, non saremo soggetti a paralisi come sicuramente quelli più piccoli, ma un giudizio collegiale prevede delle incompatibilità, dovendo per ogni procedimento separare gip da gup ed essendoci incompatibilità negli uffici. Dove ci sarà un numero di giudici risicato si creeranno problemi. Purtroppo siamo in un momento in cui siamo in carenza di organici. Se in questi due anni saranno implementati, il problema si risolve. Altrimenti si acuisce”. L’organico teorico al tribunale di Firenze è di 91 magistrati, compresi i presidenti di sezione, con 14 gip, di cui 2 presidenti di sezione.

Palermo, a caccia di gip - A Palermo le richieste di misure cautelari della dda sono tantissime, sostenute dal lavoro di indagine di reparti di polizia specializzati. L’ufficio del gip è già in sofferenza, con 25 giudici sulla carta, e un deficit del 33%. Per dare seguito a tutte le misure con una struttura collegiale ci vorrebbe il triplo dei gip. Nei mesi scorsi, alla vigilia delle elezioni regionali, la procura ha chiesto misure cautelari urgenti per bloccare due politici che cercavano voti incontrando i boss. Misure cautelari sono state fatte anche nei confronti dei favoreggiatori di Matteo Messina Denaro: se n’è fatto carico il presidente dell’Ufficio gip Alfredo Montalto, per aiutare i suoi giudici già carichi di lavoro.

Genova, panchina corta per l’ordinario - Nel tribunale di Genova l’ufficio gip-gup è cronicamente sotto organico. I giudici dovrebbero essere 15, i magistrati mancanti attualmente sono 3, e questo costringe la presidente di sezione e la aggiunta a occuparsi del lavoro ordinario, in primis naturalmente ordinanze di misure cautelari. Dal palazzo di giustizia vengono emesse in media 2-3 misure al giorno. Sebbene nessuno al momento si senta di commentare il ddl del governo, in un contesto in cui i giudici sono meno di quanto stabilito e per evitare incompatibilità bisognerebbe fare i salti mortali, c’è preoccupazione soprattutto per quanto riguarda le misure relative al codice rosso.

Torino, preoccupazione per lo stop all’abuso d’ufficio - Abolire l’abuso d’ufficio “creerebbe un vuoto”. Sono 226 i procedimenti penali iscritti per questo reato nel 2022 nelle procure del Piemonte. E nell’anno in corso sono già 97, con 6 sentenze pronunciate e due rinvii a giudizio. Ma non è certo una questione di numeri, per il procuratore generale Francesco Saluzzo, che sottolinea l’importanza di questi fascicoli d’indagine come “sentinelle”, che spesso portano a scoprire “condotte più gravi come la corruzione o la concussione”. “Si tratta di una norma che rappresenta un presidio di legalità e un argine all’illegalità”. Anche qui perplessità suscita poi l’ipotesi di riforma delle misure cautelari che diventerebbero collegiali.