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di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 6 luglio 2023

L’Ordine dei medici di Roma: “I ragazzi corrono grossi rischi perché si tratta spesso di composti dall’effetto psicotropo pericolosissimo quando edulcorati con droghe sintetiche”. Le sostanze cannabinoidi non sono più le semplici “canne” che usavano gli hippies negli anni 60 per sballarsi.

Si tratta spesso, invece, di composti dall’effetto psicotropo devastante quando vengono edulcorati con prodotti di sintesi, forme sintetiche realizzate in laboratorio, ovvero le spice drugs, usate come sostanze per “tagliare” l’erba.

Composti che fanno perdere la percezione della realtà e che, quindi, fanno anche commettere reati gravi. Lo ha spiegato il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Omceo) di Roma, Stefano De Lillo, coordinatore del Gruppo di lavoro dell’Omceo della Capitale sugli effetti della cannabis. “Se un ragazzo fuma una canna su cui è stato versato un liquido contenente spice drugs - precisa Alessandro Vento, psichiatra e responsabile dell’Osservatorio sulle dipendenze- fuma una cosa che ha una potenza farmacologica che non è più quella del Thc, il tetraidrocannabinolo, principio attivo della cannabis naturale”. “L’etimologia della parola hashish - chiarisce De Lillo - deriva dall’arabo e significa “assassino”.

I sicari, infatti, fumavano prima di compiere un omicidio per annebbiare la propria capacità di controllo e per eliminare il rimorso di aver compiuto crimini così gravi. Ovviamente non tutti i consumatori di cannabis commettono omicidi”. “Il consumo di hashish e cannabinoidi - sottolinea il vicepresidente dell’Omceo Roma - costituisce anche la chiave di lettura di moltissimi e dolorosissimi incidenti stradali, in cui il guidatore perde il controllo della realtà e, quindi, del proprio veicolo”.

Secondo Stefano De Lillo “dobbiamo far comprendere all’opinione pubblica il dato scientifico e che non si tratta di droghe “leggere”, la cui definizione, ci tengo a ribadirlo, non esiste. Si tratta, invece, di sostanze fortemente psicotrope che, oltre a far perdere la percezione della realtà, possono avere anche risultati devastanti se assunte continuativamente, portando il 15-20% dei casi, secondo la bibliografia scientifica, a schizofrenia e psicosi”.

Non sono, però, solo i cannabinoidi a dover preoccupare. “I ragazzi - aggiunge Alessandro Vento - assumono tutte le sostanze psicoattive, dall’alcol alla cannabis fino alla cocaina, in età sempre più precoce rispetto al passato. Sappiamo per certo da numerosi studi, tra cui lo studio Espad, che un 25% degli studenti delle scuole superiori, dunque in una fase adolescenziale, ha fumato cannabis nell’ultimo periodo”.

Vento punta poi l’attenzione su un altro tema importante. “I social network, internet, hanno anticipato le tappe dell’adolescenza”. “È vero, dunque, che c’è una condizione di discontrollo degli impulsi: una persona che molto precocemente ha iniziato a fumare in modo continuativo, a prendere sostanze, a bere alcol da quando è giovane - precisa Vento - non ha freni inibitori e può arriva a commettere cose terribili perché non si rende conto delle conseguenze delle proprie azioni”.

Come arginare questo fenomeno? “La chiave per una svolta - risponde lo psichiatra - è un’informazione ben articolata e ben orientata da parte di medici, psicologi, assistenti sociali, genitori e insegnanti di scuola che si occupano di queste tematiche. L’importante, però, è che tutti siano debitamente formati.

Ecco perché l’Ordine dei medici di Roma, per esempio, sta supportando iniziative di informazione e di promozione di salute nelle scuole, insieme a insegnanti, genitori e ragazzi, per potenziare questa strategia di prevenzione”. Una strategia di prevenzione da iniziare il prima possibile. “Per i ragazzi - conclude Vento - prima è, meglio è: direi dagli 8-9 anni. Fare campagne di prevenzione con i ragazzi di 15 anni è sicuramente già un po’ tardi”.