sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2023

Andrea Delmastro: “Stiamo pensando a una grande misura per la rieducazione”. Evitare il carcere al tossicodipendente. Almeno alla prima condanna. Questo il progetto sul quale sta lavorando il ministero della Giustizia. Lo annuncia il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove: “stiamo pensando a una grande misura per i detenuti tossicodipendenti perché a casa mia la rieducazione del tossicodipendente comincia dalla disintossicazione. Abbiamo un terzo settore altamente preparato e capace. Probabilmente la prima condanna meritano di scontarla non all'interno di un istituto di pena ma di essere accompagnati nelle comunità terapeutiche e di recupero”.

Se il progetto sia fondato su reali esigenze di rieducazione o su una sorta di privatizzazione della detenzione, come da prime critiche, si vedrà. Certo il tema droghe e carcere è centrale e i segnali del Governo sul punto appaiono almeno contraddittori, visto che è da un mese in vigore il cosiddetto decreto Caivano che, tra le misure, prevede un inasprimento delle sanzioni per l'ormai proverbiale articolo 73 del Testo unico sulle droghe, quello su produzione, detenzione e spaccio di stupefacenti. Sulla base dei dati diffusi nell'ultima edizione del libro Banco sulle droghe la violazione della normativa sugli stupefacenti continua a costituire il veicolo principale per l'ingresso in carcere: 9.961 dei 38.125 ingressi in carcere nel 2022 sono stati causati da infrazioni all'articolo 73 del Testo unico, si tratta del 26,1% degli ingressi.

Sui 56.196 detenuti presenti in carcere al 31 dicembre 2022 ben 12.147 lo erano a causa di violazioni della medesima norma; altri 6.126 in associazione con l'articolo 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope). Si tratta del 34,3% del totale. Sostanzialmente il doppio della media europea (18%) e molto di più di quella mondiale (22%). Non migliore la situazione se invece si “circoscrive” il tema ai detenuti con problemi di dipendenza, al 31 dicembre 2022 erano presenti nelle carceri italiane 16.845 detenuti “certificati”, il 30% del totale (+10% sul 2021).