sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Silvia Bignami

La Repubblica, 20 settembre 2023

Intervista alla sindaca di San Lazzaro (Bo), che boccia il ddl presentato dal dem De Maria. “Cannabis legalizzata? Sì, sono a favore. Soprattutto per tutelare i giovani”. “Non condivido il disegno di legge presentato dall’onorevole Andrea De Maria. Questa proposta rischia di vedere in carcere ragazzini incensurati. Un minorenne che fosse trovato con piccole quantità di marijuana, con questa proposta, potrebbe rischiare il carcere”. La sindaca di San Lazzaro Isabella Conti boccia il ddl “proibizionista” presentato dal deputato dem.

Sindaca, lei quindi non condivide? Sia lei che De Maria siete di area Bonaccini. Il governatore però si è dissociato da questa proposta...

“Non condivido il disegno di legge. Capisco l’esigenza di assicurare ai cittadini il sacrosanto diritto alla sicurezza nelle città, ma così si va nella direzione opposta. Il tema è che oggi chi viene trovato in possesso di piccole quantità di droga può essere sottoposto alla misura cautelare dei domiciliari e non quella del carcere, in virtù della lieve entità del reato. Il problema è che così strutturato il ddl otterrebbe l’effetto contrario e metodo e merito sono sbagliati”.

Cioé? Perché sbagliati?

“Per due motivi. Primo, perché se si alza la pena per reati di lieve entità non si può più prevedere l’istituto della “messa alla prova” che ha finalità rieducative vere. In più si va ad aggravare il problema del sovraffollamento delle carceri. Serve in questo Paese un serio piano carceri, e io vorrei che i nostri parlamentari si occupassero di questo, visto è il sovraffollamento a diminuire la certezza della pena. Senza contare che oggi il carcere in Italia è per tanti un vero e proprio master di delinquenza, che fallisce il suo primo obiettivo, e cioè la rieducazione. Secondo, si rischia di esporre al carcere i giovanissimi, magari incensurati che vengano ritrovati con ridotte quantità di marijuana, rovinando loro il futuro”.

Lei è a favore della legalizzazione della cannabis?

“Sì. Sono a favore prima di tutto per tutelare i giovani, che sono più garantiti da una tracciabilità della produzione di droghe leggere che da spacciatori che possono vendere loro qualunque cosa, tagliata con sostanze come la fibra di vetro, e che possono danneggiare la loro salute. Inoltre la legalizzazione toglierebbe questo mercato dalle mani della criminalità organizzata, magari reinvestendo le risorse che si incasserebbero per la tassazione in progetti di welfare”.

Preferisce l’approccio di Mattia Santori, che ha ammesso di coltivare in casa tre piante di marijuana?

“Io penso più che altro che serva una discussione nel Pd su questo tema che tenga insieme una proposta seria sulle carceri, la necessità della certezza della pena e al contempo una proposta di legalizzazione controllata della cannabis. Santori fa una operazione provocatoria. È fisiologico che nel partito ci siano anche queste posizioni più “movimentiste”, ma io non credo la battaglia vada portata avanti solo così. Non possiamo dire che bisogna legalizzare la cannabis dicendo che si è utilizzatori e mostrando di coltivare. Io non sono consumatrice, ma penso vada fatta una distinzione tra droghe leggere e pesanti per tutelare i nostri ragazzi. Proprio per questo non avrei scritto quel ddl”.

Cioè?

“Questo ddl fa lo stesso errore che si fece quando si equipararono droghe leggere e pesanti. Fa di tutta l’erba un fascio. Prevede il carcere per la detenzione delle piccole quantità di stupefacenti come per le grandi quantità, senza distinzioni”.