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di Niccolò Carratelli

La Stampa, 25 febbraio 2024

La segretaria dem rilancia la battaglia dal palco di +Europa. Il leader Magi: “In Parlamento già due proposte”. Visto che dentro al Pd dobbiamo discutere, aggiungiamo anche questa, avrà pensato Elly Schlein. E così, approfittando della platea forse più adatta ad accogliere la sollecitazione, la segretaria Pd rilancia la battaglia “per la legalizzazione della cannabis”. Da portare avanti “con i giusti argomenti di contrasto alla filiera della criminalità organizzata che ci lucra sopra”. Musica per le orecchie di Emma Bonino e Riccardo Magi, organizzatori della convention “Per gli Stati uniti d’Europa”, protagonisti dello storico impegno dei radicali per una modifica della legge sulle droghe in un’ottica di depenalizzazione.

Lo spunto per tornare a parlarne è la novità arrivata dal Parlamento tedesco, che ha votato a larga maggioranza una norma che consente a chi ha più di 18 anni di possedere un massimo di 25 grammi di marijuana per scopi ricreativi e di coltivare fino a tre piante di cannabis per uso personale. Una decisione che fa della Germania il primo grande Paese europeo, dopo Lussemburgo e Malta, ad avviare un processo di legalizzazione. Un esempio che l’Italia dovrebbe seguire, secondo la leader dem, che ha argomentato questa posizione più volte in interviste, post sui social e, soprattutto, nella sua mozione congressuale, con la quale ha vinto le primarie del Pd esattamente un anno fa. “Dopo 60 anni di proibizionismo, la regolamentazione legale della cannabis è l’unico strumento efficace di controllo sociale - si legge nel documento - toglie la sostanza più usata dal mercato criminale e il 40% degli introiti alle narcomafie, protegge i più giovani”.

Non è un tema divisivo come altri, dentro al partito, né una questione su cui la minoranza dem farebbe le barricate. Ma c’è un episodio recente da tenere a mente. Lo scorso settembre aveva fatto rumore la proposta di legge depositata dal deputato Andrea De Maria, portavoce della mozione di Stefano Bonaccini durante l’ultimo congresso: pene più severe per i consumatori di cannabis, anche nei casi di “lieve entità”. L’intenzione sarebbe quella di tenere conto “della qualità e quantità delle sostanze”. De Maria vorrebbe un inasprimento delle pene, “da due a sei anni”, anziché “da sei mesi a quattro anni”. L’opposto di quello che auspica Schlein. All’epoca dal Nazareno si affrettarono a precisare che la sua era una iniziativa “personale” e Davide Baruffi, responsabile Enti locali del partito e sottosegretario alla presidenza della giunta dell’Emilia-Romagna, aveva sottolineato che quella “non era la posizione di Bonaccini”. Ma nell’ala cattolica del Pd De Maria non è l’unico contrario all’ipotesi di legalizzazione. La linea della leader, però, è ben definita e prima o poi potrebbe concretizzarsi in Parlamento, come auspica lo stesso Magi: “Facciamo insieme la battaglia - dice il segretario di + Europa - c’è la nostra proposta già depositata e c’è la legge di iniziativa popolare “IoColtivo”, che ricalca proprio il modello tedesco”. Schlein le ha già sottoscritte entrambe.

Il fronte progressista dovrebbe ritrovarsi compatto, visto che anche i Verdi-Sinistra sono favorevoli, Carlo Calenda ha aperto e il Movimento 5 stelle aveva “la regolamentazione della coltivazione della cannabis” nel suo programma elettorale. Anche Beppe Grillo interviene per dare il suo sostegno: “Il parlamento tedesco ha approvato la legalizzazione della cannabis e la sua coltivazione ad uso ricreativo. E noi stiamo a guardare”, scrive il fondatore M5s sui social. Nel caso, sarà un’altra battaglia delle opposizioni senza uno sbocco concreto, visto che i partiti di maggioranza sono tutti fortemente contrari. “Non esistono droghe leggere. Le droghe fanno male tutte”, diceva qualche mese fa Giorgia Meloni in un intervento alla Camera. È una delle (poche) cose su cui lei e Matteo Salvini sono d’accordo. Mentre l’altro vicepremier, Antonio Tajani, dal palco del congresso di Forza Italia, fa sapere di avere “qualche dubbio sulla legalizzazione”, aggiungendo una nota biografica: “Io non mi sono mai fatto una canna in vita mia”.