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di Francesca Visentin

Corriere del Veneto, 13 settembre 2024

È ambientato a Venezia il romanzo di esordio di Rita Ragonese “La vita contro” (Fazi, 282 pagine, 18 euro), che viene presentato a PordenoneLegge venerdì 20, al Teatro Verdi, Ridotto (ore 17). Un uomo e una donna ai margini si incontrano, lui alcolista, lei appena uscita dal carcere La Giudecca di Venezia, un passato comune di dolore, la voglia di ripartire e quel riconoscimento che crea una sorta di alleanza, per proteggersi a vicenda. Una storia di riscatto, ispirata all’esperienza decennale dell’autrice Rita Ragonese, che vive a Oderzo, come assistente sociale nel Veneto. Il libro nasce nell’ambito del laboratorio di scrittura Bottega di narrazione di Giulio Mozzi, accompagnato e sostenuto da due scrittrici padovane di lungo corso come Emanuele Canepa e Claudia Grendene.

Umberto e Angela, i protagonisti, incrociano per caso le loro esistenze, lui alla soglia della pensione, cresciuto nel Cep, esperimento di aggregato popolare affacciato sulla laguna di Venezia, una tragedia ha interrotto la sua vita: vent’anni prima ha ucciso involontariamente la propria figlia adolescente, investendola mentre rientrava ubriaco, dopo una serata all’osteria. Lei, ventenne, di famiglia mestrina ottusamente cattolica, appena uscita dal carcere della Giudecca, stagista nella macelleria dove lavora Umberto, grazie al progetto di recupero proposto dai servizi sociali, ha l’unico obiettivo di riavere Martin, il figlio di sette anni, che durante il carcere è stato affidato ai nonni.

Angela e Umberto si aiuteranno. “Nessuno si salva da solo”, ruota intorno a questa consapevolezza la vicenda. Entrambi, messi ai margini dalla vita, hanno voglia di essere ancora felici. Una scrittura limpida, dialoghi serrati che scolpiscono i personaggi, ritmo narrativo coinvolgente e capacità di fare riflettere su destino e conseguenze. Una prova narrativa d’esordio efficace, che non si dimentica.

“Vai e cresci, questo le ha detto in sostanza la madre senza aggiungere istruzioni, e lei si è ritrovata spinta nel bosco della città, come una miserevole Gretel senza nemmeno il conforto della fratellanza, alla ricerca di obiettivi da conquistare per poter sopravvivere, ma ancora prima alla ricerca di indizi per poter orientare la ricerca nel deserto della possibilità. Per poi forse tornare vincente da chi continua a respingerti, o forse non tornare mai più, risucchiata dalla vacuità del proprio essere”. Rita Ragonese con il suo libro sarà anche a Mestre alla Feltrinelli il 26 settembre (ore 18) e a Oderzo a Cantiere Misto il 29 (ore 18).