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Adnkronos, 2 gennaio 2015

 

La Corte di Cassazione egiziana ha accolto la richiesta di appello di tre giornalisti di al Jazeera, in carcere da oltre un anno, e ordinato l'apertura di un nuovo processo. Lo hanno reso noto i legali degli imputati. I tre, che dovranno rimanere in carcere in attesa del nuovo processo, previsto fra circa un mese, sono stati condannati in giugno a sette anni di carcere con l'accusa di aver fornito appoggio materiale ai Fratelli Musulmani e di aver "prodotto false coperture di eventi in Egitto" a sostegno degli obiettivi del gruppo. Si tratta del capo dell'ufficio di al Jazeera, il canadese Al Mohammed Fahmy, dell'australiano Peter Greste e del producer egiziano Baher Mohammed. A quest'ultimo sono stati aggiunti altri tre anni di carcere per il possesso di munizioni.

 

Chiesta espulsione giornalista australiano in arresto

 

I legali del giornalista australiano di al Jazeera detenuto in Egitto assieme ad altri due colleghi ha chiesto alle autorità giudiziarie locali di procedere a un provvedimento di espulsione del reporter. Peter Greste, Mohamed Fadel Fahmy e Baher Mohamed sono stati condannati a una pena detentiva da sette a dieci anni per il loro presunto sostegno al movimento islamista dei Fratelli Musulmani. Un tribunale locale ha ordinato ieri un nuovo processo per i tre imputati.

I fratelli di Greste, Andrew e Mike, hanno stimato che la decisione della Corte di Cassazione rappresenta "un passo positivo nel procedimento giudiziario, un passo supplementare perché sia fatta giustizia". I difensori di Greste hanno presentato una richiesta di espulsione dal Paese del loro assistito sulla base di un decreto promulgato a novembre scorso dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi che autorizza l'estradizione di cittadini stranieri condannati o in attesa di giudizio.