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di Emanuele Bonini

La Stampa, 17 giugno 2023

L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda), nel suo ultimo rapporto, denuncia una situazione complessa. Eroina, cocaina, ma pure prodotti sintetici di nuova generazione dagli effetti per la saluta ancora tutti da verificare. L’Unione europea continua a essere “dopata” di sostanze stupefacenti e sommersa di droghe. Un mercato sempre più fiorente, che non sembra arrestarsi e che anche tende ad allargarsi sempre più a macchia d’olio sulla scia di una corruzione crescente di chi dovrebbe smascherare i traffici illeciti e nuove modalità di consegna. L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda), nel suo ultimo rapporto, denuncia una situazione sempre più complessa. Segnali incoraggianti ci sono, come i sequestri record, che però non sembrano sufficienti a controbilanciare gli altri aspetti di un fenomeno che desta nuove e maggiori preoccupazioni. Perché “i sequestri storicamente elevati di cocaina sono un indicatore della sua diffusa disponibilità e sollevano preoccupazioni sul fatto che ciò potrebbe potenzialmente contribuire all’aumento dei livelli di consumo e dei danni associati”.

Eroina e cocaina restano le sostanze pesanti di uso comune e diffuso. L’Emcdda non ha dubbi. “L’eroina rimane l’oppioide illecito più comunemente usato in Europa e rimane anche la droga responsabile di gran parte del carico sanitario attribuito al consumo di droghe illecite”. Anche se, a ben guardare, i dati disponibili suggeriscono anche che l’eroina “non svolge più un ruolo centrale come una volta” e gli oppioidi sintetici sembrano svolgere un ruolo più significativo nei problemi correlati agli oppioidi in alcuni paesi. Ciò non toglie che il traffico ha dimensioni ancora molto estese. Ne è una riprova la quantità sequestrata dagli Stati membri dell’Ue: rispetto al 2020 (4,4 tonnellate) è più che raddoppiata nel 2021 (9,5 tonnellate). I maggiori quantitativi intercettati e tolti al mercato illegale si registrano in Belgio (1,5 tonnellate), Romania (1,4 tonnellate), Francia (1,3 tonnellate), Bulgaria (1,2 tonnellate) e Italia (0,6 tonnellate). In sostanza “la disponibilità di eroina rimane relativamente elevata”.

La maggior parte dell’eroina consumata in Europa proviene dai papaveri da oppio coltivati in Afghanistan, rileva l’organismo europeo. Nell’aprile 2022, i talebani hanno annunciato il divieto della coltivazione del papavero da oppio, sollevando la questione delle implicazioni che ciò avrà per l’uso di oppiacei in Europa. “Dopo l’acquisizione del paese da parte dei talebani nell’agosto 2021, la coltivazione stimata di papavero da oppio è aumentata nel 2022 di quasi un terzo” contribuendo dunque all’offerta.

Non conosce crisi la domanda di cocaina. Anche qui i dati sulle operazioni condotte aiutano a far capire le dimensioni del business. Nel 2021, gli Stati membri dell’Ue hanno segnalato 68mila sequestri per un importo storicamente elevato di 303 tonnellate (rispetto alle 211 tonnellate del 2020). Il Belgio (96 tonnellate), i Paesi Bassi (72 tonnellate) e la Spagna (49 tonnellate) hanno rappresentato quasi il 75% del quantitativo totale sequestrato, a riprova dell’importanza di questi Paesi come punti di ingresso per il traffico di cocaina in Europa. Nel 2022, solo la quantità di cocaina sequestrata ad Anversa, il secondo porto marittimo più grande d’Europa, è salita a 110 tonnellate dalle 91 tonnellate del 2021, con volumi sequestrati in aumento ogni anno dal 2016.

Il traffico di grandi volumi di cocaina attraverso i principali porti marittimi europei, in container commerciali intermodali, “è un fattore significativo” dell’elevata disponibilità di questa droga in Europa oggi. Anversa (Belgio), Rotterdam (Paesi Bassi), Barcellona e Bilbao (Spagna) sono i punti di approdo e smercio per il continente. Ma anche i moli di Amburgo (Germania), Lisbona (Portogallo) e Atene (Grecia) sono punti chiave delle rotte commerciali di droga.

L’Osservatorio europeo mette in guardia sul fenomeno della connivenza di chi dovrebbe contribuire ad arginare i traffici illeciti. Il traffico di cocaina via mare attraverso container “è anche associato a livelli crescenti di criminalità legata alla droga, tra cui la corruzione del personale lungo le catene di approvvigionamento, l’intimidazione e la violenza”. Un modus operandi già denunciato ad aprile da Europol, l’agenzia di polizia europea, che proprio sulla corruzione nei porti e l’uso improprio di codici di riferimento di container aveva richiamato l’attenzione in un rapporto dedicato al fenomeno.

Accanto alle reti consolidate e tradizionali però il mercato della droga ne sta sempre più costruendo di nuove. “Esiste ora anche un’industria di produzione secondaria di cocaina ben consolidata in Europa che facilita l’uso di metodi innovativi per il traffico, che possono rendere più difficile l’individuazione della cocaina nascosta nei carichi commerciali”. Per l’Emcdda ci sono anche segnali che i gruppi di trafficanti stanno esplorando sempre più nuovi approcci per ridurre il rischio di essere scoperti, come ad esempio spostandosi su “piccoli porti potenzialmente vulnerabili nell’Unione europea e nei paesi limitrofi”.

Se la cannabis resta la droga leggera “più comunemente consumata”, ed eroina e cocaina le sostanze pesanti più diffuse, tra il 2009 e il 2022 sono stati individuati in totale 74 nuovi oppioidi sul mercato europeo della droga, con il sistema di allarme rapido dell’Ue che ha ricevuto notifiche formali di un nuovo oppioide sintetico aggiuntivo nel 2022 e tre nei primi quattro mesi del 2023. La maggior parte dei nuovi oppioidi rilevati negli ultimi anni, appartengono piuttosto agli oppioidi benzimidazole (nitazene) molto potenti. Si sa poco degli effetti sulla salute.

Tra le sostanze illegali “alternative” si registra un utilizzo crescente in particolare di ossido di azoto, o gas esilarante. “Sembra essere diventato più accessibile ed economico”, si avverte, con la maggiore disponibilità in alcuni paesi di bombole di gas più grandi destinate agli utenti ricreativi, che possono anche aumentare il rischio di danni ai polmoni, a causa della maggiore pressione del loro contenuto. Si segnala inoltre un aumento dell’utilizzo della dimetiltriptammina (Dmt), sostanza psicoattiva dagli effetti allucinogeni. Nel 2021 ne sono state sequestrate 1,1 tonnellate. soprattutto nei Paesi Bassi (971 chili) e in Italia (75 chili).

Il rapporto annuale dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze dedica anche una breve analisi all’aggressione della Russia in Ucraina e le ripercussioni per il mercato delle droghe. Quello che emerge dalle informazioni disponibili è che “la disponibilità di eroina in Ucraina sembra essere diminuita”. Tuttavia la produzione e l’uso di droghe sintetiche sembrano essere state meno colpite. Anche il traffico di eroina attraverso l’Asia centrale e il Caucaso e attraverso il mar Nero verso l’Europa sembra essere stato interrotto dalla guerra, e una possibile conseguenza di ciò è che le attività di tratta su altre rotte verso l’Europa potrebbero essere aumentate.