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di Pasquale Quaranta

La Stampa, 17 luglio 2023

“Le Procure non possono cancellare i nostri figli”. L’associazione Edge rilancia la campagna “Affermazione Costituzionale” di Rete Lenford: “L’avvocatura lgbti+ difenderà le coppie destinatarie di impugnazione in ogni città”. Una raccolta fondi per sostenere le spese legali contro le Procure che cancellano i riconoscimenti di bambini e bambine nati in Italia da coppie omogenitoriali. La campagna nazionale chiamata “Affermazione Costituzionale” avviata da Rete Lenford - Avvocatura per i diritti lgbti+, riceve ulteriore sostegno da parte di Edge - Leaders For Change, un’associazione che dal 2012 riunisce persone di rilievo della comunità imprenditoriale lgbtq+ italiana e i loro alleati, inclusi imprenditori, manager e professionisti.

“Siamo scioccati dall’aggressività delle Procure e dalle conseguenze disumane e rischi a cui sono esposte le famiglie arcobaleno e i loro bambini - spiega Lucia Urciuoli, presidente di Edge -. Per questo abbiamo deciso di non rimanere inerti e di agire insieme ad altre associazioni e alla società civile”.

Cosa significa e qual è lo scopo della campagna “Affermazione Costituzionale”?

“L’obiettivo è riaffermare l’illegittimità della richiesta di cancellazione dei figli da parte delle Procure, promuovendo le ragioni delle famiglie arcobaleno in tutte le sedi giudiziarie e sollecitando ogni autorità a rivolgersi nuovamente alla Corte costituzionale per proteggere le famiglie omogenitoriali. Proprio perché crediamo nello Stato di diritto, confidiamo nella magistratura perché si affermi nella Corte, e ci auguriamo presto anche in Parlamento, l’uguaglianza costituzionale di tutte le famiglie. Sosteniamo Rete Lenford perché sosterrà tutte le spese necessarie per la difesa legale in ogni fase del processo, a ogni grado e davanti a qualsiasi autorità italiana o sovranazionale. In questo modo, sosterremo tutte le coppie coinvolte che hanno avuto impugnazioni da parte della Procura riguardo al riconoscimento dei figli da parte del genitore intenzionale. Un sostegno che si applica a tutte le città in cui si verifichino queste situazioni, non solo a Padova che attualmente è al centro dell’attenzione mediatica, ma ovunque”.

Recentemente, alcune Procure hanno impugnato i riconoscimenti di bambini nati in Italia da coppie omogenitoriali. Quali sono le conseguenze di queste decisioni?

“È successo a Padova, a Milano, a Bergamo, dove il tribunale ha stabilito che dal certificato di nascita di una bambina di nove mesi concepita all’estero con la fecondazione eterologa dovrà essere rimosso il nome di una delle sue due madri. Adesso, lo Stato considera la madre non biologica come un’estranea, perdendo così i suoi diritti genitoriali sulla bambina. Nel caso specifico di Padova, la Procura ha impugnato tutti e 33 gli atti di nascita dei bambini con due mamme registrati dal 2017 ad oggi. Queste decisioni hanno le stesse intenzioni e generano le stesse conseguenze e rischi, prima di tutto per i bambini che in questa situazione sono gli unici a non poter nemmeno dire la loro e per le famiglie omogenitoriali che vivono la quotidianità con i suoi diritti, doveri, gioie e preoccupazioni, come qualsiasi altra famiglia che conosciamo”.

Come state sostenendo la campagna di Rete Lenford e cosa state chiedendo?

“Noi di Edge abbiamo deciso di supportare, sin da subito, Rete Lenford in modo pratico e immediato. A metà giugno abbiamo versato i primi 6 mila euro, provenienti dai fondi dell’associazione e da donatori anonimi, per aiutarli in questa coraggiosa impresa. A partire dal 14 luglio, abbiamo lanciato una campagna pubblica di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, rivolta ai nostri iscritti, simpatizzanti e alleati. Chiediamo a tutti loro di scendere in campo al fianco delle famiglie lgbtqia+ e di difendere i diritti di migliaia di famiglie da attacchi quotidiani e sistemici. Vogliamo che diventino nostri alleati in questa mobilitazione politica e ideologica che non può essere combattuta a spese dei minori e di migliaia di cittadini. Vogliamo far prevalere le ragioni del diritto e la forza dei diritti. Non possiamo più tollerare soprusi e violenze psicologiche nei confronti delle famiglie basate sull’orientamento sessuale e la privazione dell’identità personale e familiare dei bambini, in violazione delle norme costituzionali”.