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di Antonella Barone

gnewsonline.it, 12 agosto 2023

Scuole e corsi sospesi, volontari, personale e familiari in ferie. Le vacanze dei cittadini liberi significano normalmente più solitudine per i detenuti. Per contrastare l’ulteriore isolamento che in estate vivono le persone oltre le sbarre in molti istituti si programmano iniziative nel mese di agosto, alcune delle quali divenute eventi ricorrenti.

Accade nella casa di reclusione di Volterra, dove dal 2006 si tengono - in ogni stagione, estate compresa - le “Cene galeotte”. Aperte al pubblico, coinvolgono circa 30 detenuti che si occupano dell’accoglienza e della cucina sotto la guida di chef stellati. Due gli eventi gastronomici programmati in agosto. Il primo, il giorno 11, nel Giardino del Maschio della casa di reclusione: Cena Galeotta organizzata da Unicoop Firenze, FISAR di Volterra, Fondazione “Il Cuore si scioglie” e consorzio turistico di Volterra, realtà con le quali la direzione dell’istituto collabora da molti anni. Il 19 agosto saranno invece alcuni detenuti lavoranti esterni a preparare una cena di beneficenza presso l’Area floristica della località California, a Bibbona (LI). Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Meyer a supporto del reparto di Diabetologia dell’Ospedale Pediatrico. Le cene si inseriscono nei percorsi rieducativi professionali rivolti ai detenuti. Circa 50 di loro hanno trovato un impiego in ristoranti e strutture ricettive, a pena terminata o ancora da scontare, grazie ai corsi svolti in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Volterra.

Non mancano i comuni che includono le carceri nei luoghi in cui si celebrano feste ferragostane. A Sassari, la danza del Candeliere di San Sebastiano, realizzato dai detenuti dell’istituto “Giovanni Bacchiddu”, è ormai da anni considerata un evento collaterale della Faradda di li candareri (discesa dei candelieri), evento antico e suggestivo, entrato nel 2013 nella lista UNESCO dei beni immateriali patrimonio dell’Umanità. Alla vigilia di Ferragosto una processione danzante di dieci grandi ceri simbolici portati da rappresentanti delle antiche corporazioni di arti e mestieri percorre le vie del centro storico, mentre all’interno del carcere 8 detenuti muovono, secondo antichi passi di danza, il Candeliere di San Sebastiano, simbolo di appartenenza alla comunità cittadina.

Da molti anni il cortile e il portone del carcere di Paliano, struttura che occupa parte della Fortezza Colonna del XVI secolo, sono ambienti che fanno da sfondo a uno dei momenti più rappresentativi e attesi del Corteo storico che rievoca il trionfo di Marcantonio Colonna nella battaglia di Lepanto. Il 12 agosto i figuranti, dopo essersi radunati nel cortile dell’istituto penitenziario, escono dal portone per poi sfilare nelle vie cittadine. Nell’ambito della stessa iniziativa, organizzata dall’Associazione Culturale Palio dell’Assunta e Corte Storico della città di Paliano, rientrano anche le visite guidate a Ferragosto agli affreschi della Sala del Capitano, oggi sede di un laboratorio di sartoria frequentato da detenuti.

Puntuali come sempre le iniziative della Comunità di Sant’Egidio ad animare i periodi festivi. Nel carcere romano di Rebibbia NC, rituale cocomerata ferragostana con taglio in cucina di centinaia di fette di anguria che saranno distribuite alla popolazione detenuta, assieme a saponi, shampoo e altri prodotti per l’igiene.

È nato sotto il segno del dono il concerto svoltosi la sera di San Lorenzo nella casa circondariale di Rimini e organizzato grazie all’amicizia tra la Polizia Penitenziaria cittadina e l’AVIS provinciale di Rimini. Molto partecipata da detenuti e operatori l’esibizione dei “Banditi senza luna”, tribute band a Fabrizio De Andrè, un’artista che il carcere ha narrato in ogni aspetto concreto e simbolico.

Sono molti i donatori di sangue tra i poliziotti penitenziari di Rimini e alla comandante di Reparto Aurelia Panzeca si deve l’iniziativa: “Divise e Avis” che vede tutte le forze dell’ordine della provincia di Rimini impegnate nel promuovere la cultura della donazione. La direttrice della casa Circondariale di Rimini, Palma Mercurio, alla fine della serata ha ringraziato tutti gli ospiti, esterni ed interni “per le scintille di speranza portate in questa occasione” e si è resa interprete del messaggio che i detenuti vogliono mandare oltre il muro di cinta: “Ci stiamo impegnando a migliorare ma vorremmo essere accolti quando usciremo”.