di Antonella Barone
gnewsonline.it, 29 agosto 2024
Un nuovo Polo universitario penitenziario si aggiunge ai tanti già esistenti in Italia, con la designazione ufficiale - da parte del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per Emilia Romagna e Marche (Prap) - della sede attiva presso la casa circondariale di Ferrara “Costantino Satta”. Nell’istituto estense in realtà iniziative per l’attuazione del diritto allo studio sono presenti, in via sperimentale, già dal 2015, anno delle prime iscrizioni. Oggi sono 12 i detenuti che frequentano 8 corsi universitari in base a convenzioni con l’Ateneo ferrarese.
Per la qualifica di Polo universitario penitenziario (Pup) non è sufficiente, tuttavia, la mera iscrizione di detenuti a corsi di laurea, ma occorre una struttura organizzativa (didattica e amministrativa) attraverso cui una università si impegna a garantire a persone private o limitate nella libertà personale, una sezione dedicata all’interno dell’ateneo, un’azione didattica continuativa e articolata e altre agevolazioni che consentano un effettivo esercizio del diritto allo studio.
Decisivo, per adeguare l’offerta di studi universitari ai requisiti stabiliti dal Cnupp - Conferenza nazionale dei delegati dei Rettori ai Poli universitari penitenziari, il protocollo d’intesa del febbraio 2023 firmato, in rappresentanza delle rispettive istituzioni, dalla rettrice dell’università, Laura Ramaciotti, e dalla direttrice della casa circondariale, Nicoletta Toscani. Tra gli impegni dell’istituto penitenziario, quello di consentire l’uso di materiali didattici anche multimediali forniti dall’Università, favorire la registrazione di lezioni, prevedere, per quanto possibile, l’assegnazione dei detenuti studenti a camere e reparti adeguati allo svolgimento degli studi, nonché la possibilità di sostenere prove d’esame anche tramite forme telematiche. La designazione da parte del Prap interviene ora a completare l’iter e a sancire la nascita della nuova sede. Secondo i dati del Dap sono attualmente 42 gli Atenei aderenti alla Conferenza, che promuovono attività didattiche e formative in 112 istituti penitenziari, per un totale di 465 corsi attivati e circa 1300 iscritti.