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di Lucia Bianchini

Il Resto del Carlino, 4 gennaio 2024

La visita del Partito Radicale al carcere dell’Arginone ha evidenziato criticità nella sezione Z, scarsità di personale, fondi e progetti, e preoccupazione per l’ampliamento previsto che ridurrebbe gli spazi all’aperto. Manca ancora il Garante dei detenuti. Durante la visita del Partito Radicale nel carcere dell’Arginone, ieri, era presente anche una rappresentanza composta da avvocati del direttivo della Camera Penale Ferrarese e del direttivo di Aiga Ferrara. Nel corso della visita, la delegazione sul numero dei detenuti presenti (ad oggi si contano ben 382 unità), sulle varie sezioni di cui si compone l’istituto carcerario, nonché sulle attività trattamentali. Pur apprezzando gli sforzi di tutto il personale per consentire ai detenuti la fruizione del maggior nu­mero di attività possibili (scuola, orti, campo sportivo, laboratori, etc.), “non si può non sottolineare come la scarsità del personale, di fondi e di progetti - si legge in una nota di camera penale e Aiga - impediscano di estendere le attività trattamentali (in particolare quelle lavorative) a numeri rilevanti di detenuti, sì da rendere effettiva la finalità rieducativa della pena e la conseguente risocializzazione delle persone condannate in via definitiva. Criticità sono state riscontrate in particolare nella ‘Sezione Z’ che accoglie circa 20 detenuti familiari dei collaboratori di giustizia, con posizione giuridica mista, i quali hanno a più riprese lamentato condizioni detentive non adeguate, e comunque una situazione di sostanziale isolamento all’interno del carcere stesso (pur motivata da esigenze di sicurezza individuate dal Ministero), tale da rendere ancor meno tollerabile il regime detentivo”. Il progetto di ampliamento della casa circondariale, “che prevede la costruzione di un nuovo padiglione da destinare ad attività ancora peraltro sconosciute alla stessa amministrazione, continua a destare forte preoccupazione. Tale padiglione dovrebbe infatti sorgere nelle aree ove ora si sviluppano gli orti e il campo sportivo determinando, così, una drastica riduzione degli spazi all’aperto utilizzati per lo svolgimento di importanti attività all’aperto. E manca ancora il garante dei detenuti”.