di Anna Chiappini, Davide Nanni e Enrico Segala*
Il Resto del Carlino, 27 agosto 2024
Emergenza sovraffollamento carceri italiane: a Ferrara situazione critica con 400 detenuti su 244 posti. Politica chiamata ad agire per risolvere crisi umanitaria. I gravi fatti accaduti a Torino e Parma a metà mese hanno accesso nuovamente i riflettori sull’abnorme sovraffollamento delle carceri italiane. Un’emergenza ormai cronica, sfuggita di mano al Governo nonostante gli annunci e le promesse del ministro Nordio. Il dramma del sovraffollamento ormai colpisce intere comunità carcerarie, da nord a sud, e non interessa solo i reclusi: gli agenti di polizia penitenziaria sono 18mila in meno rispetto alla pianta organica.
Inoltre, mancano all’appello medici, psicologhi, psichiatri, educatori e altre figure professionali che potrebbero garantire maggiore umanità e più trattamenti rieducativi nei 189 istituti di pena italiani. Infine ci sono i numeri, drammatici, delle vittime del sistema carcerario: 81 detenuti e 7 agenti morti dall’inizio dell’anno. Di fronte a questo scenario la politica non dovrebbe dividersi, ma agire per riportare la situazione nelle nostre carceri a livelli civili e umani. Invece si assiste al surreale teatrino mediatico di chi un giorno propone misure irrealizzabili, e il giorno dopo aggiunge nuovi reati aumentando il numero di detenuti.
Un problema che, purtroppo, tocchiamo con mano anche a Ferrara: la casa circondariale in via Arginone ospita circa 400 detenuti su 244 posti regolamentari, con un organico di polizia penitenziaria gravemente sottodimensionato. I sindacati di categoria denunciano da mesi una situazione vicina al collasso. Il tema è giunto fino a Roma eppure al Ministero fanno orecchie da mercante: nella risposta del ministro Nordio leggiamo che i nuovi agenti assegnati saranno otto e le condizioni non sarebbero così drammatiche perché i ristretti hanno “uno spazio di vivibilità superiore ai 4 metri quadri”. Nel frattempo i provvedimenti di sfollamento promessi non hanno avuto alcun effetto pratico e la gravità della situazione è stata confermata dal Garante regionale dei detenuti: è mai possibile che nella provincia di Ferrara vi siano 406 detenuti su 345 mila abitanti mentre nel territorio di Forlì, che conta 390 mila abitanti, i ristretti sono appena 85?
Il sovraffollamento delle carceri è un problema che va affrontato in modo serio e strutturale. Bisogna avere il coraggio di essere garantisti fino in fondo, andando oltre i palliativi previsti dal Decreto Carceri: va ridotta la carcerazione preventiva, sostituendola con pene alternative alla detenzione ovunque ciò sia possibile. Sarebbe auspicabile, inoltre, la completa depenalizzazione dei reati lievi che oggi congestionano il sistema giudiziario. Infine, occorre una maggiore attenzione a chi in carcere non ci dovrebbe proprio stare.
*Consiglieri comunali Pd