di Lucia Bianchini
Il Resto del Carlino, 2 aprile 2024
Domenica mattina il Partito Radicale è stato in visita alla Casa circondariale. “I ristretti sono il 150% in più rispetto a quelli previsti dalla capienza della struttura. La costruzione del nuovo padiglione? Se ne parlerà soltanto tra molti anni”. Rimane critica la situazione del carcere dell’Arginone che è arrivato a toccare i 400 detenuti, a fronte di una carenza del 35% del personale necessario. A tracciare il quadro della situazione nella casa circondariale estense sono stati Maura Benvenuti e Vito Laruccia, membri del Partito Radicale che nel giorno di Pasqua, come ogni anno, hanno visitato la struttura. La capienza dell’Arginone è infatti di 244 unità, ma già alla scorsa visita di Benvenuti e Laruccia, a gennaio di quest’anno, si contavano 373 detenuti, di cui in particolare 26 in attesa di primo giudizio, dieci appellanti, otto ricorrenti, 303 definitivi, 26 con pena mista e sei semiliberi. “Si calcola che ci siano il 150% di detenuti in più di quelli che dovrebbero esserci - sottolinea Maura Benvenuti -. Siamo stati in visita per la prima volta nel reparto che ospita i familiari dei collaboratori di giustizia, il personale è molto attento e cerca di risolvere i problemi su cui possono intervenire, ma il fatto che a Ferrara non ci sia un magistrato di sorveglianza complica le cose”. Ai detenuti, continua Benvenuti, “sono garantiti sicuramente un colloquio a settimana e uno o due straordinari al mese. Ci ritroviamo quindi nei dati del report recentemente pubblicato dall’associazione Antigone in cui si afferma che quella di Ferrara è tra le strutture più sovraffollate. Se ne parlerà invece tra molti anni della costruzione del nuovo padiglione”.
I detenuti possono contare, oltre che su cinque medici e nove infermieri e il supporto di diversi specialisti, sulla presenza di una psicologa sei giorni a settimana e di uno psichiatra due giorni a settimana, quest’ultimo proveniente dal dipartimento di via della Ghiara, che in caso di emergenza può intervenire in tempi brevi. Altra criticità riscontrata riguarda i disturbi psichiatrici: come si legge dal dossier di Antigone 260 detenuti fanno regolarmente uso di benzodiazepine e 150 di antidepressivi e stabilizzatori dell’umore, con dieci persone che hanno una diagnosi psichiatrica antecedente alla detenzione. L’uso di questi farmaci produrrebbe, secondo le dichiarazioni rilasciate ad Antigone, anche ‘finti psichiatrici’, il cui disturbo è dato dall’essere perennemente sedati dai farmaci.
Il Partito Radicale si interessa a tutto tondo alla situazione carceraria. “Riguardo al caso Zuncheddu (Beniamino, l’ex ergastolano accusato dell’omicidio di tre pastori che dopo aver trascorso 33 anni in carcere è stato assolto e rimesso in libertà lo scorso gennaio al termine del processo di revisione, ndr) si dice che sia arrivato il risarcimento per le condizioni in cui è stato incarcerato, ma non è così e la Cedu ha condannato l’Italia per questo - ha spiegato Laruccia -. Poi come ha riportato il nostro presidente riguardo il caso Ilaria Salis (detenuta in Ungheria, ndr), l’Italia è ben peggio di Budapest. La Cedu infatti ha inferto più condanne all’Italia. Anche nel nostro Paese vengono usati gli schiavettoni e molto altro, ma non se ne parla”.