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di Franco Corleone

L’Espresso, 18 settembre 2022

Il 25 luglio, classica giornata di cadute, un giovane (ormai si dice così) di 36 anni, sordomuto e di famiglia Rom, precipita dalla finestra di casa sua ed è tuttora in coma all’Ospedale Gemelli. Come si usa dire di fronte alle tragedie del Bel Paese, occorre fare luce.

La storia è semplice. Nei giorni precedenti sulla pagina di Facebook di Primavalle il malcapitato viene additato come molestatore delle ragazze del quartiere e come bersaglio di una lezione. Il commissariato di zona, allertato e sensibile alle sollecitazioni securitarie, si reca nella abitazione della famiglia rom che da tre anni abita in una casa popolare regolarmente assegnata per un controllo, in assenza di mandato di perquisizione e di denuncia per reati o atti verificati. Nell’abitazione oltre Hasib vi è solo la sorella portatrice di un grave deficit e i quattro poliziotti (tre uomini e una donna) chiedono i documenti che vengono prontamente esibiti.

Non si sa che succede dopo. Certamente timore e paura spingono l’uomo a rifugiarsi nella sua stanza e a chiudersi a chiave. I poliziotti allora buttano giù la porta e di fronte alla resistenza di Hasib che si aggrappa al calorifero, usano maniere forti fino a divellere il calorifero stesso.

Alla conclusione di questa inutile ed eccessiva prova di forza il ragazzo precipita dall’altezza di nove metri, con diverse fratture e ferite. Un incredibile silenzio ha coperto questa allucinante storia che ricorda le vicende di Aldrovandi a Ferrara e di Cucchi a Roma.

L’omertà è stata rotta dal deputato Riccardo Magi e finalmente bisognerà rispondere alla richiesta disperata di verità della madre. Una congiura di tanti elementi: l’emarginazione, l’integrazione difficile dei diversi, lo stigma, la debolezza dell’handicap, la richiesta di giustizia sommaria e l’uso della violenza da parte delle forze dell’ordine. Lo stato di diritto e la democrazia sono state colpite. La ministra Lamorgese e il Capo della Polizia devono rispondere immediatamente al parlamento e alla società civile turbata e preoccupata.