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ansa.it, 6 dicembre 2023

Da un mese e mezzo due cittadini italiani sono rinchiusi nelle carceri della Finlandia senza poter comunicare con i loro avvocati in Italia, gli stessi che hanno reso nota la notizia. I due, Nicola Ruiu di 24 anni e Edmondo Casula di 39, residenti entrambi a Dorgali, in provincia di Nuoro, sono stati arrestati a metà ottobre al loro arrivo a Helsinki. Dopo essere stati trattenuti alla dogana sono stati trasferiti in prigione. Hanno subito un interrogatorio da parte delle autorità giudiziarie finlandesi e poi sono stati separati e rinchiusi in due carceri differenti.

Casula è stato messo in una cella in isolamento. Ai due detenuti, cui sono stati assegnati due difensori d’ufficio, finlandesi, è stato proibito nominare e parlare con i loro avvocati italiani, Ivano Iai e Francesco Lai. È stato consentito loro solo di avere brevi interlocuzioni telefoniche con i familiari, vietandogli però di parlare del procedimento in corso nei loro confronti, e anche di esprimersi in lingua sarda. Ai familiari hanno confidato di essere detenuti in condizioni pessime, al freddo e con cibo scarso.

Gli avvocati Iai e Lai denunciano il mancato rispetto dei diritti umani: “Si confida che lo Stato italiano, attraverso l’ambasciata italiana a Helsinki, possa al più presto intervenire presso lo Stato finlandese affinché sia assicurato il rispetto dei diritti umani, anche sul piano processuale”, dichiarano. La situazione è definita preoccupante dai due avvocati, che non sono riusciti ad avere informazioni precisi sui reati contestati nemmeno dall’ambasciata italiana a Helsinki.

“Il nostro timore - spiegano - deriva dal fatto che Ruiu e Casula non riescano a percepire chiaramente i termini dell’accusa ed esercitare pienamente i propri diritti difensivi, come d’altra parte hanno confidato ai familiari nelle occasioni di contatto telefonico finora intervenute”. Un prossimo colloquio telefonico fra gli avvocati italiani e l’ambasciata è stato fissato per giovedì 7 dicembre. Intanto i due detenuti restano in carcere senza che nessuno in Italia sappia di cosa siano accusati.