di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 21 febbraio 2023
Ancora un suicidio a Sollicciano, che diventa uno dei penitenziari d’Italia in cui ci si toglie la vita con più frequenza, con una drammatica media di un recluso suicida ogni tre mesi. L’ultimo è stato un 48enne bosniaco che si è impiccato con un lenzuolo domenica pomeriggio all’interno della cella in cui era detenuto da solo a causa dei problemi psichiatrici. Era entrato in carcere in autunno per tentato omicidio ed era in attesa di giudizio.
È il quinto suicidio nel carcere fiorentino dall’inizio del 2022. L’uomo era seguito dai medici psichiatri e aveva fatto l’ultimo colloquio la scorsa settimana. Si trovava nella sezione detentiva denominata “centro clinico” e su di lui era in corso una perizia psichiatrica per valutare le sue capacità di intendere e di volere. Prima di finire in carcere, viveva in luoghi di fortuna, era passato anche dalla comunità Emmaus e dalla comunità delle Piagge di don Alessandro Santoro, che conosceva personalmente il cittadino bosniaco ed è ancora sotto choc per l’accaduto: “Ero andato a trovarlo la scorsa settimana, mi sembrava imbottito di farmaci, mi chiedo a cosa possa servire questo carcere, che teoricamente dovrebbe rieducare”. La Procura di Firenze ha diun sposto l’autopsia e gli esami medico legali necessari sul corpo del detenuto che si è tolto la vita.
Un fatto drammatico che, ancora una volta, accende i riflettori sulla situazione di Sollicciano. “Il penitenziario va chiuso - tuona il garante regionale dei detenuti Giuseppe Fanfani - È una struttura contraria a tutti i principi costituzionali, incapace di recuperare le persone, i suicidi che si registrano lì dentro non sono indipendenti dall’inospitalità di luogo su cui è in corso una ristrutturazione che però non sta portando benefici”. Un carcere che va chiuso anche per il segretario provinciale del sindacato degli agenti Sappe Antonio Mautone (“Fare un nuovo penitenziario farebbe risparmiare soldi pubblici”) e per il cappellano di Sollicciano don Vincenzo Russo: “Questi continui suicidi ci devono interrogare su cosa non sta funzionando dentro questa struttura, servono interventi urgenti per evitare che domani possa succedere di nuovo”.
Proprio ieri mattina Emiliano Fossi, candidato alla segreteria del Partito Democratico della Toscana, ha visitato Sollicciano insieme al deputato di Articolo 1 Arturo Scotto, al presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni e ad Enzo Brogi: “Personale costantemente sotto organico, atti di autolesionismo, difficoltà di convivenza tra detenuti italiani e stranieri, struttura vecchia con celle piccole e umide. Le condizioni di Sollicciano non sono degne di un Paese civile”. L’ex sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri ha chiesto “un intervento urgente del Ministro della Giustizia Nordio”.
Nel penitenziario fiorentino intanto proseguono gli ingenti lavori di riqualificazione voluti dal ministero eppure non si fermano gli episodi di suicidi e gli atti di autolesionismo, con tanto di esposto alla Procura da parte di circa 300 detenuti per denunciare “le condizioni drammatiche”. L’ultimo suicidio risaliva a metà novembre, vittima è stato un recluso marocchino che si è impiccato all’interno della sua cella. Prima sempre un altro marocchino si era suicidato a metà ottobre, anche lui impiccandosi con un lenzuolo dentro la sua cella singola.