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di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 23 aprile 2024

“Sollicciano è un carcere fatiscente e i lavori annunciati dal Ministero della Giustizia non sono mai partiti”. È la denuncia dei deputati del Pd Debora Serracchiani e Federico Gianassi, ieri mattina in visita al penitenziario fiorentino. I due parlamentari, in particolare, hanno sottolineato “le infiltrazioni nelle celle, la mancanza di docce in molte di esse, l’organico carente degli agenti penitenziari, il sovraffollamento con 70 reclusi in più della capienza regolamentare”. L’ex assessore fiorentino Gianassi, amareggiato per il fatto che “i lavori sono fermi da 14 mesi”, ha poi ricordato la sua interrogazione parlamentare del 7 febbraio, “a cui non ho mai avuto una risposta dal governo”. Una denuncia apprezzata dal sindaco di Firenze Nardella: “Plaudo all’iniziativa dei parlamentari del Pd perché squarcia il velo di silenzio e indifferenza. Sollicciano è in condizioni allarmanti”.

E sempre ieri, si è parlato di Sollicciano nel nuovo rapporto dell’associazione Antigone sullo stato delle carceri italiane. Tra i risultati più drammatici, il fatto che nel penitenziario fiorentino un detenuto su sette compie atti di autolesionismo, una media che piazza Sollicciano in cima alla classifica delle carceri italiane per atti di autolesionismo. “Nel corso del 2022 a Sollicciano - è scritto nel lungo e articolato dossier - si sono verificati 375 atti di autolesionismo, che corrispondono a una media di 75,6 atti ogni 100 detenuti”. E poi: “Sollicciano è una struttura che presenta croniche carenze dal punto di vista edilizio (infiltrazioni, cedimenti strutturali, umidità, crepe e intonaco cadente), un’offerta trattamentale e lavorativa insufficiente ed inadeguata”. E proprio a proposito di offerta lavorativa, nel penitenziario soltanto “il 16 per cento dei reclusi è coinvolto in attività lavorative e solo una persona, al momento della visita dell’associazione Antigone, si trovava alle dipendenze di datori di lavoro esterni”. E non va meglio neppure sul supporto degli educatori ai reclusi, visto che c’è soltanto un educatore ogni 42 detenuti, mentre va meglio sul fronte degli agenti, visto che c’è un agente ogni 1,5 detenuti.

Altra nota dolente per Sollicciano, sono le aggressioni al personale di polizia. Nel 2023, si legge nel rapporto, si registra “una media di 14 aggressioni ogni 100 detenuti”. Evento critico anche domenica scorsa, come denunciato dal sindacato Sappe: “Al rientro dal cortile passeggi - è stato spiegato dal segretario regionale Francesco Oliviero - un detenuto ha aggredito con schiaffi e pugni l’agente addetto al controllo. Poi ha lanciato dalla cella pezzi di ceramica staccati dal bagno. Uno di questi ha colpito l’agente a un centimetro da un occhio, è stato portato in ospedale dove ha ricevuto cinque punti”. È la 19esima aggressione dall’inizio dell’anno. “Non si comprende la mancanza di provvedimenti risolutivi da parte dell’amministrazione regionale e nazionale - aggiunge Oliviero - Il personale è ormai allo stremo ed ha perso ogni serenità lavorativa. L’amministrazione penitenziaria deve farsi carico del problema”. Inoltre, tra le carceri delle maggiori città italiane, Sollicciano è quello con la più alta percentuale di reclusi stranieri, visto che sono oltre il 65 per cento. Quanto al sovraffollamento, questo problema sembra persistere a Sollicciano mentre in Toscana complessivamente i detenuti sono 3.161, a fronte di una capienza regolamentare di 3.163.