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di Luca Serranò

La Repubblica, 16 febbraio 2024

L’avvocato: “Una vicenda che ci lascia perplessi”. L’uomo, un cittadino serbo di 51 anni, avrebbe raccontato in alcune lettere ai familiari di continue risse e aggressioni all’interno del carcere. E’ morto dopo due settimane di coma, in seguito a un malore che lo aveva colpito mentre si trovava in cella nel carcere di Sollicciano. Secondo la famiglia, però, il decesso potrebbe essere stato provocato da percosse e aggressioni subite proprio durante la detenzione, e che sarebbero testimoniate da alcune lettere inviate dal carcere. Il caso, come anticipato da La Nazione, è quello di un cittadino serbo di 51 anni, Gafur Hasani, morto ieri mattina in un letto dell’ospedale di Careggi.

I familiari, tramite l’avvocato Francesco Del Pasqua, hanno già presentato al giudice per le indagini preliminari la richiesta di procedere con l’autopsia: una scelta dettata proprio dalle missive che il detenuto avrebbe inviato nei giorni precedenti il malore, in cui si parlava di risse scoppiate nel penitenziario e in generale di numerosi episodi di violenza. L’uomo era stato arrestato a inizio gennaio in esecuzione di misura cautelare, con l’accusa di rapina. Lo scorso 31 gennaio un compagno di cella si era accorto che stava male e aveva chiesto aiuto agli agenti del penitenziario e al personale medico. Portato in ospedale, le condizioni di Hasani erano apparse subito gravissime.

“La vicenda lascia perplessi - commenta l’avvocato Del Pasqua - la famiglia si riserva tutte le iniziative del caso, nel massimo rispetto delle istituzioni carcerarie e dei sanitari che hanno avuto in cura il signor Hasani”. La tac eseguita in ospedale non aveva evidenziato traumi riconducibili ad azioni violente, ma le violenze scoppiate in serie nel carcere nelle ultime settimane - compresa una una maxi rissa tra cittadini albanesi e nigeriani - hanno spinto i familiari a chiedere altri accertamenti.