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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 13 gennaio 2024

Invasioni di cimici, presenza di volatili e gravi carenze strutturali: il carcere di Sollicciano a Firenze, è stato recentemente oggetto di un’ordinanza emessa dal magistrato di Sorveglianza. L’ordinanza riguarda un detenuto del penitenziario e ha evidenziato un quadro da terzo mondo.

Lo stesso magistrato ha effettuato una visita al carcere il 24 agosto 2022, durante la quale ha potuto constatare le condizioni degradanti in cui i detenuti sono costretti a vivere. In particolare, sono state riscontrate infiltrazioni d’acqua, presenza di muffa e condensa, e invasione di insetti come cimici e zanzare. Le celle detentive sono risultate in condizioni igienico- sanitarie insufficienti, con calcare sui piatti doccia e sulle mattonelle di rivestimento. Inoltre, sono state ravvisate carenze strutturali come la presenza di umidità e infiltrazioni su pareti e soffitti, con macchie di umidità e annerimento della parete interessata.

Il magistrato di Sorveglianza ha anche segnalato la presenza di numerosi volatili alimentati con avanzi di cibo, fatti avvicinare ai terrazzi dell’istituto dai detenuti, che potrebbero essere possibili vettori di zecche. Inoltre sono state riscontrate tracce di morsi e punture di insetti sui corpi di alcuni detenuti. La cucina del carcere, inaugurata nel 2020, è stata oggetto di un’importante ristrutturazione, ma è attualmente in fase di rifacimento e non utilizzabile. Inoltre, sono stati individuati problemi di carattere strutturale che hanno comportato l’inagibilità della cucina, con distacco delle piastrelle della pavimentazione.

Il magistrato di Sorveglianza ha richiamato la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, secondo la quale la carcerazione non fa perdere al detenuto il beneficio dei diritti sanciti dalla Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (Cedu). In particolare, l’articolo 3 della Convenzione impone alle autorità un obbligo positivo di assicurare che ogni detenuto sia ristretto in condizioni compatibili con il rispetto della dignità umana.

Le condizioni degradanti riscontrate nel carcere di Sollicciano sono state giudicate in violazione dell’articolo 3 della Cedu. Il magistrato ha disposto una riduzione della pena per il detenuto e ha segnalato la necessità di interventi funzionali per attenuare il disagio dei detenuti. Sono 312 giorni di sconto di pena per le condizioni degradanti di detenzione ottenuti dal detenuto grazie al supporto dell’associazione “L’altro diritto”, che ha redatto il reclamo ex art. 35 ter dell’ordinamento penitenziario per la violazione dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’accoglimento del ricorso, presentato dalla persona detenuta si è basato, tra l’altro, sugli esiti del sopralluogo effettuato il 5 luglio scorso dal personale della U. F. C. Igiene Pubblica e Nutrizione Firenze, durante il quale sono state riscontrate infiltrazioni d’acqua in molte zone comuni all’interno delle sezioni, muffe nelle docce, alcune celle inagibili per perdite d’acqua e, in alcuni casi, pareti annerite, insufficiente aerazione degli ambienti, finestre bloccate per la presenza di nidi di vespe, la presenza di volatili “possibili vettori di zecche” e carenze strutturali nei locali cucina e di approvvigionamento del vitto. Come si legge nell’ordinanza, lo stesso magistrato, nel corso di un sopralluogo effettuato di persona lo scorso agosto, aveva constatato la presenza di cimici sui muri e le gravi carenze strutturali dell’istituto.