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di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 14 settembre 2022

“Essere qui forse non mi porterà voti, ma se uno crede in una battaglia non deve mollare”. Ilaria Cucchi, candidata del centrosinistra nell’uninominale per il Senato in Toscana, ieri mattina ha incontrato i giornalisti fuori da Sollicciano per parlare dei problemi del carcere.

“Sollicciano è una realtà terribile come tante altre realtà nel nostro Paese”, sottolinea, “un Paese dove alcuni temi diventano scomodi ma io ho deciso di parlare di questo tema, prima di tutto perché mio fratello Stefano è morto di carcere. Questo è un tema che non interessa a nessuno, i cittadini si sentono distanti da queste realtà perché il detenuto è una persona che va punita, ma il carcere è un’emergenza”. Secondo Cucchi c’è bisogno di una riforma “volta a salvaguardare l’interesse non solo della popolazione dei detenuti, ma di un’altra fetta di popolazione carceraria che di fatto lo diventa ogni giorno, ossia degli operatori all’interno delle carceri, il personale sanitario, così come anche e soprattutto gli agenti di polizia penitenziaria che sono costretti a vivere nella stessa realtà, negli stessi luoghi, privi totalmente di norme igienico-sanitarie, dove non ci faremmo nemmeno una stalla per gli animali”.

Per quanto riguarda la realtà del carcere fiorentino, “mi sono confrontata a lungo - ha proseguito la candidata espressa dalla alleanza Sinistra-Verdi che corre con il Pd - con le realtà territoriali, e ovviamente mi terrò in contatto per capire di volta in volta quali azioni dovremmo intraprendere”. E poi: “Il fatto che il sindaco Nardella si sia premurato di venire a visitare il carcere di Sollicciano il 16 agosto, mentre tutti noi eravamo in ferie, è un gesto enorme, assolutamente da apprezzare”.

Era stato proprio il sindaco a lanciare l’idea di demolire Sollicciano, affetto da gravi problemi strutturali, per costruire un nuovo penitenziario più funzionale e dignitoso. Un’ipotesi allo studio del ministero, come confermato dal provveditore del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Toscana-Umbria Pierpaolo D’Andria: “Sul tema demolizione e rifacimento c’è in itinere uno studio tecnico-economico del ministero della giustizia per capire se, in una prospettiva di mediolungo periodo, sia meglio la strategia della ricostruzione oppure della manutenzione straordinaria”. Difficile arrivare ad una conclusione imminente: “Ci sono lavori in corso del valore di 11 milioni di euro: rifacimento facciate, cappotto, impermeabilizzazione tetti, sostituzione infissi, tubazioni per l’acqua calda, docce nelle celle. Si potrà capire quale sarà l’opzione migliore per Sollicciano soltanto una volta che i lavori saranno ultimati, tra circa 2-3 anni”.

Dal punto di vista edile e impiantistico, ha poi aggiunto il provveditore Pierpaolo D’Andria, “il carcere di Livorno è un altro istituto che soffre particolarmente. Ma anche lì - ha sottolineato - sono in corso di realizzazione due nuovi padiglioni: uno verrà collaudato a fine anno e l’altro nel 2023”.