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La Nazione, 15 gennaio 2023

Il progetto curato dall’Ance Toscana parte dal carcere di Sollicciano: insegnare un lavoro a chi è recluso. Corsi per formare muratori e offrire ai detenuti lavoro e inserimento sociale. Il nuovo progetto è curato dall’Ance Toscana, insieme a Formedil Toscana e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, con la collaborazione dell’Associazione Seconda Chance-ETS. La partenza sarà da Sollicciano, ma l’intento è avere un respiro regionale. Scandicci, che da tempo sperimenta corsi analoghi anche per quanto riguarda la pelletteria, sarà una palestra per molti dei detenuti che frequenteranno questi corsi. È già partita infatti la ricerca di imprenditori del territorio che potranno offrire a chi frequenterà il corso un ambito di apprendimento senza troppo allontanarsi dalla casa circondariale. I percorsi di qualificazione, oltre alla “formazione di primo ingresso in cantiere, saranno rivolti soprattutto a formare figure professionali di addetto alle opere murarie, addetto alla decorazione e pittura, addetto termoidraulica ed elettricista, nonché alla formazione di maestranze addette alla manutenzione ordinaria”.

“Siamo orgogliosi di aver posto le basi per questo accordo tra Ance Toscana e Provveditorato Regionale - ha detto la presidente di Seconda Chance, Flavia Filippi -. Il referente per la Toscana sarà il giornalista Stefano Fabbri, anello di congiunzione tra Ance e istituti, e rappresenterà un costante punto di riferimento per gli imprenditori da accompagnare ai colloqui e per i detenuti che saranno impegnati nei cantieri”.

“L’esperienza che faremo con le imprese toscane - ha detto Vincenzo di Nardo, vicepresidente di Ance Toscana - sarà un laboratorio di buone pratiche che auspichiamo possa essere, in un futuro molto prossimo, diffuso su tutto il territorio nazionale”.