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di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 17 agosto 2022

Il sindaco dopo la visita nel carcere: “Abbiamo chiesto un intervento d’urgenza”. “I detenuti mi hanno fatto vedere i loro corpi mangiati dalle cimici, dalle blatte. È una condizione disumana”. È il commento, dopo la visita al carcere di Sollicciano, del sindaco Dario Nardella. Che aggiunge: i soldi stanziati per recuperarlo? “Ho il dubbio che siano buttati via. Forse conviene ricostruire da zero”.

“Vi prego sindaco, fateci lavorare, sfruttateci pure, ma fateci fare qualcosa, impazziamo a stare 24 ore al giorno chiusi qui dentro”. Il grido di dolore di Sollicciano arriva dalla voce di un detenuto che, guardando negli occhi il sindaco Dario Nardella nel corso della sua visita al penitenziario, gli ha espresso tutta la sofferenza della popolazione carceraria, che ha pochissime possibilità di lavoro e, quindi, di reinserimento una volta fuori. Una visita, quella di ieri mattina, che ha sconvolto Nardella: “La situazione — ha detto — è grave e insoddisfacente dal punto di vista strutturale, funzionale, ci sono molti problemi, a partire da quelli igienico-sanitari, i detenuti mi hanno fatto vedere i loro corpi mangiati dalle cimici, dalle blatte, la situazione è grave anche per chi qui dentro ci lavora. La situazione sanitaria è inaccettabile, la pena non può essere che stai in una cella con i topi, è contro i diritti dei detenuti, è una condizione disumana”.

Doveva essere una visita lampo di un’ora, un incontro con alcuni rappresentanti dei detenuti e con gli agenti di polizia penitenziaria, insieme al garante nazionale dei detenuti Mario Palma e al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini. Invece il sindaco, incitato dal cappellano di Sollicciano don Vincenzo Russo, è entrato nella sezione transito, una delle più critiche. Ed è rimasto sconcertato dalle condizioni, ha visto alcuni detenuti urlare per la sofferenza mentale, ha visto alcuni reclusi con i tagli sugli avambracci per l’autolesionismo ripetuto, ha visto le condizioni di sporcizia in cui versano le celle, ha visto le infiltrazioni provocate dal temporale della scorsa notte. E dopo lo stanziamento degli 11 milioni da parte del ministero della giustizia lo scorso gennaio, è tornato a porsi lo stesso quesito: “Ringrazio il ministero per i fondi stanziati, ma ho il dubbio che questi soldi non siano buttati via e non sia invece più conveniente ricostruire da zero questa struttura”.

Per questo, ha aggiunto Nardella, abbiamo chiesto “un fascicolo straordinario di emergenza” su Sollicciano e “abbiamo chiesto al ministero l’avvio di uno studio tecnico su quale sia la soluzione strutturale migliore, i tecnici sono già lavoro e presto avremo risposte”. Ed è proprio la ricostruzione di un nuovo carcere l’idea che convince anche il cappellano don Russo: “Sono per la demolizione di questo carcere perché la struttura non è più funzionale”. E così anche il vicepresidente del Csm Ermini: “Il problema strutturale è quello principale, pertanto bisogna capire se continuare a spendere soldi su Sollicciano o pensare altre soluzioni”.

E poi, non ultima, la questione lavoro: “Vogliamo accelerare la procedura che poterà entro il 2023 alla realizzazione di un capannone di pelletteria dove i detenuti possono imparare un mestiere, la pelletteria è l’attività più idonea per il distretto economico della moda, che può essere realizzato in sinergia con le aziende del territorio”.