sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Stefano Brogioni

La Nazione, 22 aprile 2024

Sollicciano, un carcere “disumano” anche al Femminile. Per questo, il tribunale di sorveglianza, seguendo un orientamento ormai noto, ha concesso a una detenuta di 38 anni uno sconto di 42 giorni sulla pena da espiare, riconoscendole anche un indennizzo. Per il giudice Maria Elisabetta Pioli, che ha accolto il ricorso dell’avvocato Elisa Baldocci (il legale che aveva ottenuto un riconoscimento analogo, a dicembre, per un altro detenuto), per 469 giorni della sua reclusione, la detenuta ha subito un trattamento che viola l’articolo 3 della Cedu.

La legge prevede infatti una valutazione della “concreta vivibilità” della cella, dove i detenuti, sempre secondo la Corte di Strasburgo, i ristretti devono avere “la possibilità di muoversi normalmente all’interno della cella”. Condizione che si scontrano con la situazione, passata ma anche presente, di Sollicciano.

La detenuta ha infatti denunciato il perenne gocciolamento dell’acqua piovana (anche a distanza di giorni dai temporali) all’interno delle celle e delle strutture in comune. Acqua che porta alla formazione di condensa e muffa. Una soluzione a questo annoso problema dovrebbe essere il rifacimento del cappotto termico all’edificio, i cui lavori sono in corso.

“D’altra parte - scrive il giudice Pioli - è stato direttamente constatato da questo magistrato in occasione dei colloqui svolti mensilmente con le detenute la presenza di importanti pozzanghere di acqua piovana nell’area antistante alle scale che portano in biblioteca tanto che, per evitare di scivolare frequentemente nelle zone di calpestio vengono collocati cartoni di grosse dimensioni”. “La presenza di elementi di criticità di tal fatta, non ancora risolti - aggiunge il giudice della sorveglianza - senza alcun dubbio può astrattamente contribuire ad intensificare la sofferenza inevitabilmente legata alla condizione detentiva rendola tale da superare la soglia del trattamento inumano e degradante in violazione dell’articolo 3 Cedu, anche in considerazione del consistente periodo trascorso nell’istituto”. Intanto, il sindacato Fp Cgil denuncia che un agente della penitenziaria è stato ferito al volto dopo che un detenuto ha lanciato un pezzo di ceramica divelto da un bagno.