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firenzetoday.it, 16 settembre 2023

Il Sindaco Nardella: “Il carcere non funziona, Sollicciano tra i più inadeguati” Taglio del nastro ieri mattina con il sindaco e le assessore Giuliani e Funaro, nell’occasione il sindaco torna a parlare del carcere: “Così com’è non funziona”. Da oggi Firenze ha via intitolata al giudice Alessandro Margara, tra gli ispiratori della riforma penitenziaria del 1986 nota anche come ‘legge Gozzini’. Questa mattina il sindaco Dario Nardella, l’assessora alla toponomastica Maria Federica Giuliani e l’assessora al welfare Sara Funaro hanno inaugurato il passaggio pedonale che unisce via dell’Agnolo con via Ferdinando Paolieri, a poca distanza dal complesso giudiziario de Le Murate. Subito dopo c’è stata la scopertura della targa realizzata in collaborazione con Università di Firenze e l”Archivio Margara’ che è stata collocata sulla parete antistante.

“Sollicciano tra le carceri più inadeguate” - “La via che intitoliamo oggi a Margara è in luogo significativo della città, tra l’ex carcere delle Murate riqualificate e l’ex aula bunker, vicino all’Università, luogo dunque che inspira innovazione, socialità, giustizia, tutti valori che hanno ispirato la sua vita” ha detto Nardella. “Il giudice Margara è stato protagonista del grande impegno a favore del sistema carcerario italiano, anche grazie a tante leggi che ha promosso. Ma oggi c’è ancora molta strada da fare. Intitolando a lui questa strada vogliamo ancora una volta accendere i riflettori sul tema delle carceri in Italia. Se ne parla solo in occasione di suicidi o violenze, e invece dovremmo davvero occuparcene perché è un pezzo importante del sistema giudiziario italiano. Senza rieducazione non c’è vero reinserimento nella società al termine della pena e così abbiamo un tasso di recidiva altissimo. Rischiamo di buttare via milioni di soldi pubblici perché il carcere non funziona come dovrebbe. Basta pensare a Sollicciano, tra i più inadeguati. Speriamo che anche con questo gesto simbolico di oggi possiamo tornare a parlare in maniera decisiva di questo tema”.

Non è la prima volta che il sindaco richiama sulle “vergognose” condizioni nelle quali versa il carcere fiorentino. Nel 2021, durante il governo di Mario Draghi, aveva invitato l’allora ministra della giustizia, Marta Cartabia, a venire a sincerarsi della situazione. La ministra arrivò nel gennaio del 2022 e non poté far altro che dar ragione al sindaco. “Sollicciano - disse -, è in condizioni indecorose”. Da quel momento, però, nulla è stato fatto, e le parole di oggi di Nardella sono sicuramente da leggere come una stilettata al governo e al ministero della giustizia (oggi guidato da Guido Crosetto di Fratelli d’Italia), dal quale dipende il sistema carcerario.

“È stato un grande giurista e grazie al suo lavoro il nostro Paese può vantare uno dei più avanzati ordinamenti carcerari al mondo - ha sottolineato, tornando al giudice Margara, l’assessora Giuliani - la riforma del 1986 rese più umano il carcere: senza la tenacia, la passione e la cultura giuridica di Margara il principio del reinserimento sociale dei detenuti prescritto dall’articolo 27 della Costituzione sarebbe rimasto inattuato”.

“Oggi è un giorno speciale per Firenze perché con questa intitolazione finalmente dedichiamo un riconoscimento ad Alessandro Margara - ha aggiunto l’assessora Funaro - magistrato illuminato che con la sua azione ha messo in pratica il dettato costituzionale. Ricordo che la nostra Costituzione, all’articolo 27, dispone che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e che devono tendere alla rieducazione del condannato. L’impegno di Margara sulle misure alternative al carcere è sempre andato in questa direzione”.

Originario di Massa, in magistratura dal 1958, Margara fu giudice istruttore a Ravenna e Firenze, poi magistrato di sorveglianza a Bologna e poi a Firenze dove guidò il tribunale di sorveglianza. Dal 1997 al 1999 fu direttore generale del Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap), poi rientrò al tribunale di sorveglianza di Firenze dove concluse come magistrato fino alla pensione. È stato anche garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana. Margara, nato a Massa il 23 giugno 1930, è morto il 29 luglio del 2016 all’età di 86 anni.