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ansa.it, 3 febbraio 2024

L’uomo, con problemi di tossicodipendenza, è deceduto il 25 gennaio scorso, ma la famiglia fu informata solo il giorno dopo. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un suicidio. La procura di Foggia ha aperto un’indagine e ha disposto un’autopsia per accertare le cause della morte di un 34enne detenuto nella casa circondariale di Foggia. A comunicarlo sono i legali della famiglia, gli avvocati Leonardo Cavalieri di Troia e Raffaele Carone di Torremaggiore che - su richiesta della famiglia - hanno presentato un esposto. La procura ha disposto che venga eseguita l’autopsia.

Secondo i legali, il 34enne era “fragile, con problemi di tossicodipendenza in custodia cautelare nel carcere di Foggia da settembre scorso. Della sua morte avvenuta la sera dello scorso 25 gennaio tra le 22.00 e le 22.30 i legali della famiglia erano stati informati, telefonicamente, la mattina del giorno successivo, poiché gli uffici della direzione del carcere pare non fossero in possesso di contatti utili a reperire i familiari del detenuto”.

L’avvocato Carone sostiene che “nella telefonata ricevuta il personale della direzione del carcere aveva parlato di suicidio, mentre nella nota ufficiale - successivamente inviata ai legali con pec - la direzione carceraria comunicava la morte del 34enne non facendo riferimento in alcun modo al suicidio”. “Un’informazione - dicono i legali - oltretutto, in contrasto con quanto comunicato ai media dallo stesso segretario regionale dell’Osapp, Ruggiero D’Amato, e da altri sindacati del settore, in cui si parla di suicidio”