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di Mimmo Cicolella

L’Edicola del Sud, 21 febbraio 2024

Fatti e studi dicono che attualmente le condizioni delle carceri italiane sono a dir poco difficili. Sovrappopolamento, strutture spesso fatiscenti o inadeguate, poco personale e rischio sicurezza. In questo momento critico, che si trascina da tempo, fortunatamente esistono associazioni strutturate, che da sempre si occupano dei minori, “costretti” all’attesa che prelude l’incontro coi genitori detenuti. Oggi, infatti, alla Casa Circondariale di Foggia, s’inaugura la nuova struttura adibita a Spazio Giallo, nuovo modulo che permetterà di accogliere, in un ambiente più ampio e adeguato, i bambini che entrano in Istituto.

Il progetto, è portato avanti dalla Rete Nazionale di Bambinisenzasbarre e da “Lavori In Corso” Aps referente territoriale di Bambinisenzasbarre. Sostenuto da Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel attiva al fianco delle realtà che intervengono a tutela dei bisogni di chi vive in condizioni di fragilità e di disagio sociale, sarà a disposizione dei minorenni che entrano ogni giorno nel carcere di Foggia per incontrare il proprio genitore. Si tratta di un progetto architettonico ideato e costruito ad hoc che espande lo Spazio Giallo, modello di Bambinisenzasbarre - un ambiente attrezzato per l’infanzia che entra in carcere per mantenere il legame con il genitore detenuto - configurando un’estesa area d’accoglienza per i minorenni.

“Dal 2006 Lavori in Corso progetta vite libere per chi vive l’esperienza della carcerazione ma desidera un futuro diverso per sé e per la propria famiglia. In vent’anni abbiamo costruito un sistema d’interventi dentro e fuori le carceri, che mirano al rafforzamento della genitorialità in collaborazione con gli Istituti penitenziari, gli Uffici di esecuzione penale esterna, le università e le scuole”, dichiara Antonietta Clemente, fondatrice di Lavori in Corso Aps.

Dal 2020 l’associazione è entrata a fare parte della rete nazionale costruita da Bambinisenzasbarre per attuare la Carta nazionale dei diritti dei bambini con genitori detenuti e ha avviato percorsi di accoglienza e accompagnamento nella Casa Circondariale di Foggia. “Da subito a Foggia è emersa la necessità di avere uno spazio fisico adeguato che consentisse di svolgere in maniera dignitosa ed efficace le attività. La nuova struttura, è il risultato di un lungo processo di confronto, studio e analisi, realizzato in collaborazione con la architetta Stefania Paradiso”, conclude Clemente. “L’Italia è il primo Paese che ha siglato questa Carta. Una firma e un segno forte per i 100 mila figli di genitori detenuti, in sé è uno strumento radicale che ha trasformato i bisogni di questi minori in diritti contrastando l’emarginazione sociale a cui sono esposti”.