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Ristretti Orizzonti, 22 febbraio 2024

Il vescovo in visita per la prima volta nell’Istituto penitenziario: “Prego affinché le nostre carceri possano diventare luoghi di conversione”. Il direttore, Giulia Magliulo: “Importante incoraggiamento a proseguire con motivazione nel nostro difficile compito”. In un’atmosfera carica di emozione e speranza, il 21 febbraio l’Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino, Mons. Giorgio Ferretti ha fatto il suo ingresso per la prima volta nella Casa circondariale di Foggia.

Accolto calorosamente dal direttore Giulia Magliulo, dal vicedirettore Michele De Nichilo, dal commissario Claudio Ronci e dal personale civile e di polizia penitenziaria, Mons. Ferretti ha visitato la struttura carceraria foggiana accompagnato dal segretario, don Fernando Escobar, dal cappellano del carcere, Frate Eduardo Giglia e dai volontari.

“Ringraziamo il vescovo - hanno detto il direttore Magliulo e il commissario Ronci - per essere venuto a farci visita in tempi così rapidi. Siamo onorati e felici di aver riscontrato una grande attenzione per la nostra comunità. La vicinanza di Mons. Ferretti è per noi di grande aiuto: ci incoraggia ad andare avanti nel nostro difficile compito; rappresenta un segno tangibile di sostegno e solidarietà”.

Durante il suo toccante intervento, il vescovo ha messo in luce il significato profondo di alcune scelte quotidiane, partendo dalla volontà di dimostrare alle persone detenute e a coloro che gestiscono la criminalità che “la vera felicità risiede nella legalità e nell’atto di donare e donarsi agli altri, anziché nell’utilizzare e sfruttare il prossimo per interessi illeciti”.

“Dobbiamo impegnarci a mostrare alle persone detenute, a chi è in latitanza, a chi gestisce gli affari criminali che la felicità si vive in una libertà legale. Vi ringrazio di cuore per l’accoglienza che mi avete riservato. So che ogni giorno - ha detto Mons. Ferretti, rivolgendosi al personale dell’istituto penitenziario - affrontate sfide difficili, di fronte a un’umanità ferita, ma anch’essa capace di ferire. La vostra relazione con le persone detenute non è semplice, ma ricordate sempre che l’uomo non è il suo peccato: c’è una misericordia divina che abbraccia tutti noi. Voi, rappresentanti della polizia penitenziaria e del carcere, potete essere un esempio luminoso per coloro che ancora si trovano nell’abisso. Prego per voi e per i detenuti. Prego affinché le nostre carceri possano diventare luoghi di conversione, in cui trovare la via per un nuovo inizio. Grazie per il vostro prezioso lavoro”.

La visita è proseguita con l’incontro e la benedizione delle persone ristrette, che hanno accolto con gratitudine e calore le parole e la vicinanza del vescovo. Al termine della giornata, Mons. Ferretti ha ricevuto in dono dal direttore Magliulo alcune uova prodotte da galline allevate nell’ambito del progetto “Natura libera”, un’iniziativa agricola realizzata all’interno della casa circondariale, con il coinvolgimento di persone detenute.