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di Giuseppe Di Bisceglie

Corriere del Mezzogiorno, 12 dicembre 2023

Il festival dell’antimafia sociale nel 2024 coinvolgerà anche l’Università di Foggia Parla il direttore, Leonardo Palmisano. “Sarà il primo esperimento in Italia”. Parlare ad un pubblico vasto, per diffondere la cultura della legalità, della lotta alle mafie realizzando un welfare sociale e non soltanto culturale. È l’obiettivo che, sin dall’inizio, si è posto LegalItria, tra i principali festival dell’antimafia in Italia che coinvolge come partecipanti attivi studenti di ogni ordine e grado; lavoratori e lavoratrici, genitori, detenuti e detenute, i frequentatori di biblioteche pubbliche e di comunità e i senza fissa dimora. LegalItria, sino alla sua ultima edizione, ha regalato testi sui temi del festival a migliaia di studenti italiani impegnati in un percorso di lettura collettivo. “Ora è arrivato il momento di un importante cambiamento”, afferma il direttore artistico della manifestazione, il sociologo Leonardo Palmisano.

Palmisano, in cosa consiste la trasformazione di LegalItria?

“Abbiamo scelto di far diventare LegalItria il primo book podcast festival italiano, valorizzando appieno il potenziale degli audiolibri e del podcast per coinvolgere il variegato pubblico sulle tematiche da noi affrontate”.

A cosa si deve questa importante novità?

“Abbiamo fatto una valutazione in merito agli esiti sociali di LegalItria. Il festival ha prodotto un numero importante di lettori su temi specifici, ma abbiamo scoperto che il rapporto col libro è reso difficoltoso dai dislivelli culturali presenti anche all’interno della stessa classe. Podcast e audiolibri livellano questi differenziali: un libro ascoltato raggiunge un numero più ampio di persone anche quando hanno i livelli culturali sono diversi creando quindi immediatamente una comunità che riesce a superare le disparità di ordine culturale”.

Non crede che l’utilizzo di questi strumenti possa allontanare il pubblico, in particolare quello più giovane, dalla lettura?

“Lo escludo. Podcast e audiolibri sono strumenti sui quali anche grandi editori stanno puntando. Sono strumenti che d’altra parte incentivano una lettura di approfondimento sulle tematiche. Per ogni podcast o audiolibro offriremo una bibliografia di riferimento in modo che chiunque ne abbia voglia possa approfondire in autonomia. L’ascolto diventa dunque uno stimolo a far sì che la comunità abbia accesso ai libri”.

Valuterete anche gli esiti sociali di questo nuovo approccio?

“Il nostro obiettivo è quello di creare una grande comunità che includa i luoghi del bisogno sociale, le persone senza fissa dimora, le biblioteche di comunità, le residenze per gli anziani. E certamente questo aspetto sarà studiato dall’equipe della professoressa Giusi Toto dell’Università di Foggia nell’ambito della pedagogia speciale. Partiamo dall’idea che l’ascolto innalza la conoscenza e ci interessa che l’Università di Foggia costruisca un percorso di analisi di quello che facciamo”.

Tra i temi che state affrontando vi è quello della transizione ecologica. Qual è il vostro approccio all’argomento?

“Abbiamo da poco vinto un bando del Mibact con un festival che si chiama Eco Culture, con 4 appuntamenti in cui raccontiamo le culture della transizione ecologica in quattro oasi ambientali: il Parco delle dune costiere, l’oasi di Torre Guaceto, L’oasi marina protetta di Manduria e quella di Porto Cesareo. Condurremo a partecipare attivamente a queste conferenze una parte dei partecipanti a LegalItria per offrire la conoscenza delle diverse transizioni ecologiche, perché non ve n’è una sola”.

Quale sarà il prossimo passo per rendere LegalItria uno strumento ancor più di comunità?

“LegalItria è ormai un patrimonio comune: l’anno prossimo vogliamo interloquire ancora di più con la Regione Puglia per far sì che diventi un marchio regionale pubblico, magari innestato sulla fondazione Fumarulo. Non siamo gelosi del nostro marchio ma dal momento che stiamo entrando nelle biblioteche di comunità e collaborando con istituzioni pubbliche, perché non pensare ad una transizione pubblica di LegalItria?”