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di Cesidio Vano

tg24.info, 14 settembre 2023

“Farà incontri periodici con i reclusi”. Dopo gli ultimi due gravi episodi registrati nel carcere di Frosinone (il suicidio di un recluso di Ceccano e la tentata evasione di un detenuto sventata dalla polizia penitenziaria) il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasia, ha visitato la casa di reclusione ciociara incontrando sia la direttrice Teresa Mascolo che il comandante della Polizia penitenziaria dell’istituto, il dirigente Rocco Elio Mare.

Proprio i due recenti episodi riportati dalla cronaca sono stati le questioni principali affrontate durante l’incontro con il Garante. Relativamente al suicidio, il Garante ha riferito che la sorella del detenuto ha inviato, tramite l’avvocato, Marco Maietta, una PEC anche al suo ufficio, segnalando quanto accaduto e chiedendo un intervento. Anastasìa, inoltre, si è intrattenuto anche con alcuni detenuti per ascoltare le loro richieste con la promessa di incontri periodici con rappresentanti delle sezioni detentive e per raccogliere eventuali problematiche e criticità.

“Sono in corso indagini sul suicidio avvenuto la scorsa settimana - ha dichiarato il Garante - Ho incontrato la direttrice, il dirigente sanitario e il comandante, i quali sostengono che sono stati adottati tutti i protocolli relativi al rischio suicidario, e all’assistenza di cui aveva bisogno il trentacinquenne. Purtroppo, il fenomeno dei suicidi in carcere è frequente. Episodi che accadono maggiormente nelle carceri piuttosto che fuori, legati anche alla situazione di disagio e spesso alla disperazione che si vive nel carcere e su cui, naturalmente, gli operatori devono fare tutto il necessario per evitarli. La sorella del detenuto deceduto ha fatto benissimo a chiedere che vengano fatti tutti gli accertamenti per chiarire ogni dubbio. È giusto verificare le condizioni effettive di detenzione del ragazzo e se sia stato fatto tutto il possibile per prevenire quel tragico gesto”.

“In occasione della visita - ha proseguito Anastasìa - ho incontrato il detenuto che aveva tentato di evadere e che è stato subito bloccato dagli agenti della penitenziaria. Anche queste sono cose che, purtroppo, capitano e che spesso gli operatori riescono a risolvere con professionalità, prima che la situazione possa degenerare, anche con conseguenze gravi per gli stessi detenuti. Il sovraffollamento è presente in diversi istituti del Lazio, come la carenza di organico. Neanche la casa circondariale di Frosinone è esente da tali problematiche. Anche comprendendo gli agenti impegnati in altri servizi, a Frosinone mancano almeno una cinquantina di unità di polizia penitenziaria. Un altro problema emerso durante l’incontro e portato all’attenzione dalla direttrice, è quello della mancanza di educatori. Sugli otto previsti, attualmente sono cinque gli operatori, uno dei quali ha chiesto di andare via. E questa situazione pesa sulla gestione dei percorsi di reinserimento dei detenuti”.

“Sono stato nella sezione isolamento dove ho potuto incontrare il giovane che ha tentato di evadere mercoledì. Sono stato in visita, inoltre, in un paio di altre sezioni dove ho incontrato un gruppo di detenuti che mi ha illustrato problematiche di carattere generale, ad esempio sulla disponibilità di risorse per attività lavorative interne che in questo secondo semestre non riescono a coprire l’attività. Tra le altre problematiche portate all’attenzione - ha concluso Anastasìa -, le difficoltà di accesso a misure alternative. Siamo rimasti d’accordo che farò periodicamente un incontro con rappresentanti delle sezioni detentive per raccogliere le problematiche dei detenuti”.