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di Piero Sansonetti

L’Unità, 26 luglio 2023

Vuoi lottizzare i consigli di amministrazione delle aziende partecipate dallo Stato? E lotizzale, va bene. Vuoi lottizzare la Rai dicendo che in fondo è stato sempre così? E lottizzala, anche se certo in questo modo violi il principio del pluralismo. Vuoi lottizzare il Csm e la Corte Costituzionale? Ok, è un modo per rispettare la rappresentanza.

Ma le prigioni? Che senso ha lottizzare le prigioni? Nominare il Garante dei diritti dei detenuti è solo un atto di giustizia e di controllo, conta l’esperienza, la passione e la competenza dei candidati. Non può essere un titolo di merito essere dei Fratelli d’Italia o di Forza Italia o di qualche altro gruppo minore della destra. È una follia.

Il Garante ha solo il compito ingrato di rendere il meno possibile lontane dai canoni minimi della civiltà le prigioni italiane. Compito arduo assai, visto che l’idea stessa di prigione è di per sé lontanissima dai canoni minimi di civiltà.

Me lo disse una volta, durante una intervista, una quindicina d’anni fa, un intellettuale liberal americano di grande prestigio: Gore Vidal. Mi disse: “Lo sai perché io stento a definire gli Stati Uniti una democrazia? Perché tengono tre milioni di persone in prigione”. Vero.

Noi avevamo una persona che meglio di chiunque altro poteva svolgere il ruolo del Garante. Si chiama Rita Bernardini. È una allieva di Marco Pannella. La sua allieva preferita. È espertissima, conosce palmo a palmo le carceri italiane, è liberale, garantista, coraggiosa, anticonformista, combattente, molto saggia.

Infatti Nordio l’aveva convocata per nominarla. Era andato tranquillo, ad occhi chiusi. Poi è arrivato un veto. Non si sa di chi. E il governo ha deciso di lottizzare l’istituto del Garante, togliendo di mezzo gli esperti e scegliendo alcuni giuristi che di carcere non sanno niente. Li ha scelti sulla base della loro fedeltà politica.

Ma qui non si gioca una partita di potere, come in Rai. Si gioca una partita di sopravvivenza del popolo carcerario. Diciamo la verità: questa ignominia di eliminare Rita Bernardini, il centrodestra la può fare solo approfittando della morte di Berlusconi. È una vigliaccata.