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di Alessandra Rossi

Il Secolo XIX, 22 agosto 2023

Una rumorosissima protesta è stata messa in atto ieri sera, alle 23,45, nel carcere di Marassi. I detenuti della prima e seconda sezione - i reparti più grandi dell’Istituto - hanno sbattuto stoviglie e pentolame sulle grate e sulle porte delle celle. La protesta è durata circa un’ora. Lo rende noto il segretario Uil Pa Penitenziari, Fabio Pagani, spiegando che la situazione è stata tenuta sotto controllo dagli agenti, “trattenuti in servizio per fronteggiare eventuali disordini”.

La protesta dei detenuti è stata messa in atto per l’incremento dei prezzi del “sopravvitto”, ovvero beni che gli stessi acquistano tramite spesa interna e soprattutto, sottolinea Pagani “fatto grave, per la mancata o meglio ritardata consegna della spesa (generi alimentari) dai detenuti acquistata, da parte della ditta appaltatrice. Se tali informazioni dovessero essere confermate - commenta il sindacalista - chiediamo l’immediato intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, in quanto sia la Direzione che il Comando dell’Istituto sapevano di tale, grave problematica e non possiamo permetterci disordini e problematiche non risolte, per un Istituto con una capienza regolamentare/ottimale di 456 detenuti, con presenti circa 700 detenuti. Occorre tenere i riflettori sempre accesi su Marassi”.

Per Pagani, “nelle carceri è assolutamente necessaria una task force che si occupi delle diverse emergenze, prime fra tutte la ‘densità detentiva’, gli organici della Polizia penitenziaria e degli altri operatori e i modelli organizzativi. Lo abbiano bene a mente il Ministro Nordio, ma anche il Presidente Meloni, perché i penitenziari potrebbero essere il vero banco di prova del Governo”.