di Giulia Destefanis
La Repubblica, 1 gennaio 2015
Seicento sessantuno detenuti per 450 posti. "Ad oggi sono 100 in meno rispetto a un anno fa, ma il passo avanti non basta: resta il sovraffollamento, restano celle in cui 6 detenuti vivono stipati in 8 o 9 metri, e lamentano attese lunghissime per avere un lavoro, frequentare corsi o ricevere cure". Il racconto del "sottomondo" del carcere di Marassi, simbolicamente tra una festività e l'altra, arriva dalla segretaria dell'associazione Radicali Genova Marta Palazzi: lo ha visitato in occasione di Satyagraha di Natale con Marco Pannella, la campagna che sta portando i militanti radicali nei carceri di tutta Italia.
"A Marassi abbiamo parlato con molti detenuti, e quasi tutti lamentano condizioni di disagio - spiega Palazzi, una dei 4 volontari che hanno percorso le 6 sezioni di Marassi guidati dalla vicedirettrice del carcere Cristina Marrè e dalla vicecomandante della Polizia penitenziaria Alessandra Arcuri - In effetti non sembrano rispettate le norme europee che vogliono almeno 3 metri quadri per ogni detenuto". Ci sono rabbia e amarezza nelle sue parole. "L'altra criticità è il centro clinico, con malati anche da fuori Regione, anche anziani". Alla fine, "c'è sì un giudizio positivo sul teatro, sul laboratorio interno di serigrafia e sulla scolarizzazione - conclude - Ma le attività riguardano pochi detenuti".