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di Alessandra Rossi

Il Secolo XIX, 28 giugno 2024

Un detenuto egiziano si è tolto la vita stanotte. L’altro ieri un’altra tragedia sempre nello stesso carcere. Presidio degli avvocati penalisti fuori dal tribunale. Delmastro: “48 nuovi agenti a Imperia e Sanremo”. Un detenuto egiziano si è impiccato alle prime luci dell’alba nel carcere di Marassi. A darne notizia il capogruppo di Linea condivisa in Consiglio regionale, Gianni Pastorino, a poche ore da un’altra tragedia in cui ha perso la vita un’altra persona, a causa dell’inalazione di gas.

“È più che evidente che si tratti di un’emergenza nazionale che deve essere presa in considerazione dal governo ora- è l’appello del consigliere- risulta più che mai necessario intervenire con provvedimenti forti e immediati. Gli operatori sanitari e penitenziari lavorano in condizioni di grande difficoltà, pur intervenendo rapidamente, come accaduto questa mattina nel carcere di Marassi, ma ovviamente questo non basta. La questione della vita in carcere non è un fatto marginale, da derubricare dall’agenda politica”.

L’esponente del centrosinistra ligure rileva che “le condizioni di vita all’interno di queste strutture sono pesantissime, i detenuti non hanno nessun tipo di supporto psicologico e non esistono piani di recupero e percorsi formativi. Il carcere sembra un mondo dimenticato. Credo sia giusto intervenire nei confronti di chi ha violato la legge, ma deve essere altrettanto giusto assicurare ai detenuti condizioni di vita adeguate, sicure e certe, come certe e sicure devono essere le condizioni di chi lavora in queste strutture”.

La manifestazione degli avvocati penalisti: “Servono misure alternative” - Oggi, proprio per denunciare le condizioni di vita e di lavoro all’interno delle carceri italiane e lanciare all’allarme sui casi di suicidio in aumento, Pastorino ha partecipato alla manifestazione promossa dall’Unione delle camere penali italiane davanti al tribunale. “Si tratta di una maratona a staffetta partita il 29 maggio e che si concluderà a Roma l’11 luglio con una manifestazione a livello nazionale per sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sul tema dei suicidi in carcere e in generale delle condizioni di detenzione” spiega Fabiana Cilio, presidente della Camera Penale Regionale Ligure ‘Ernesto Monteverdè. Gli avvocati si rivolgono al ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere “interventi urgenti a cominciare dalla liberazione anticipata speciale da 60 giorni anziché 45., che non risolverà la situazione ma sarebbe un passo in avanti. Chiediamo inoltre che le misure alternative alla detenzione vengano applicate i in maniera molto più massiccia di quanto accade oggi perché ricordiamo le misure alternative alla detenzione abbassano il tasso di recidiva mentre il carcere le fa schizzare in alto”.

Presente alla maratona anche il garante regionale per le carceri Doriano Saracino: “In carcere si vive male e quindi si muore facilmente - spiega - oggi siamo qui a parlare di suicidi, ma c’è anche il problema delle morti perché se consideriamo i morti per altre cause superiamo il numero di 100”. Saracino sottolinea inoltre la necessità di “potenziare le cure mediche così come le opportunità di lavoro e di reinserimento sociale”. Il Garante chiede inoltre “alla Regione Liguria di modificare la legge sull’edilizia residenziale pubblica che di fatto penalizza chi ha scontato una pena perché non consente un reinserimento sociale perché chi ha una condanna anche di un anno per un reato punito fino a cinque anni perde il diritto alla casa”.

Il Garante dei diritti dei detenuti: “Dati inaccettabili” - “Stamane avevamo iniziato la nostra maratona delle Camere penali davanti palazzo di giustizia di Genova per porre l’accento proprio sui suicidi in carcere - ha detto il garante regionale dei Diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della Libertà personale, Doriano Saracino, commentando l’ennesima morte nella casa circondariale di Marassi - avevamo alle spalle uno striscione con il numero 46 che, nel giro di poche ore, abbiamo dovuto far diventare 47 perché si è tolto la vita un detenuto quarantenne egiziano, proprio questa mattina, nel carcere della nostra città”.

“Quarantasette suicidi da inizio anno, 104 morti complessivamente dietro le sbarre - ricorda Saracino - Si tratta del 15-20% di suicidi in più rispetto a quanto avviene fuori dal carcere e anche di un numero altissimo di morti dovuti a patologie o altro. Io credo che sia necessario uscire dalla logica del singolo caso e guardare complessivamente a queste oltre 100 morti registrate in sei mesi per capire cosa non funziona nei penitenziari: in carcere ci sono persone anziane, persone con problemi di salute, se tanti mi segnalano carenza di cure, evidentemente un problema c’è”.

Bisogna anche capire cosa c’è dietro questi suicidi: “La persona che ieri è morta dopo aver inalato gas aveva una condanna a pochi mesi, quindi per reati di poco conto - sottolinea Saracino - Un altro detenuto che si è tolto la vita lo scorso febbraio, aveva una condanna a sei mesi, poi è stato protagonista di una rissa in carcere e gli hanno dato l’isolamento: si è ucciso. Un altro ancora, a inizio settimana, ha tentato il suicidio e i famigliari mi dicono che era in isolamento da molto tempo. Domani andrò a verificare anche questo caso e a cercare di capire cosa sta accadendo. Il carcere di Marassi rischia di vivere una situazione fuori controllo: inoltre - ricorda - è arrivata l’estate e con sé non porta solo il disagio del caldo, ma anche una distanza maggiore dalle famiglie e altri problemi”.

Il garante ricorda anche che, a quanto risulta, non esiste uno specifico sostegno per i detenuti che assistono al suicidio di un compagno: “Vedere qualcuno che si toglie la vita e non poter fare nulla, è qualcosa che fa male - racconta - qualcosa che, come alcuni detenuti mi hanno raccontato, non ti togli più alla testa: ci pensi la notte, quando provi a dormire, ti viene davanti quell’immagine in ogni momento - conclude - E ti senti impotente”.

Delmastro: “48 nuovi agenti tra Imperia e Sanremo” - “Prosegue l’azione del Governo Meloni per ripristinare sicurezza e legalità nelle carceri italiane. Con la conclusione del 183° Corso Allievi della Polizia Penitenziaria, 1704 nuovi agenti entrano finalmente in servizio presso gli Istituti penitenziari italiani. In particolare, verranno assegnati 3 nuovi agenti alla Casa Circondariale di Imperia e 45 alla Casa di Reclusione di Sanremo.

“I nuovi 48 agenti contribuiranno al miglioramento delle condizioni lavorative di chi vive il carcere, un’iniezione di forze nuove che daranno sollievo agli istituti che soffrono le conseguenze di anni e anni di abbandono da parte dei governi precedenti”, dichiara il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. “Le nuove assegnazioni di oggi dimostrano tutta l’attenzione del Governo Meloni per il nostro territorio. Ringrazio il Sottosegretario Delmastro per quanto sta facendo per la Polizia Penitenziaria, continuerò a lavorare al suo fianco per il bene del nostro territorio”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino.