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rainews.it, 30 settembre 2023

“Un ponte tra cittadinanza e carcere, con i detenuti coinvolti”. Giunge alla sesta edizione “Voci dall’Arca” il progetto di musica e teatro civile che riunisce la cittadinanza con la popolazione detenuta e lo fa regalandosi un evento unico in anteprima come la diretta streaming per i detenuti di “A midsummer night’s dream” di Benjamin Britten del Carlo Felice. “Il sottotitolo di questa sesta edizione è ‘dato il posto in cui ci troviamo’ proprio perché è un teatro che si trova dentro la casa circondariale di Marassi, uno spazio aperto alla città.

Un ponte tra carcere e cittadinanza - ha spiegato Mirella Cannata presidente di Teatro Necessario -. Un luogo dove si fa cultura e formazione professionale nei mestieri del teatro, dove le persone detenute sono coinvolte sia come attori che come tecnici per le compagnie ospiti che vengono a rappresentare il loro spettacolo”. Ben sette gli spettacoli già in cartellone sino a dicembre con un programma in divenire per il 2024.

A sostegno della sesta edizione di questo progetto sia il Comune di Genova che Regione Liguria. “Un appuntamento che ormai è diventato centrale nella nostra città e regione - ha sottolineato Jessica Nicolini, coordinatrice regionale delle politiche culturali-. Inauguriamo una nuova stagione di una realtà che fa cultura da 20 anni, con un grande valore di inclusione sociale, grazie al coinvolgimento della popolazione detenuta che da anni viene portata sul palcoscenico del Teatro dell’Arca. Un’esperienza davvero innovativa e importante che si svolge sia dentro il carcere che nei teatri e che come Regione Liguria sosteniamo con convinzione”. “Un progetto che rientra nell’ottica in cui il carcere vuole essere proprio un modo per reinserire nella società persone ai margini - ha aggiunto l’assessore comunale al disagio e solitudine Francesca Corso - e questo credo che sia stato uno dei migliori metodi col quale farlo. Credo che il Teatro dell’Arca stia dimostrando come veramente si stia lavorando affinché queste persone in qualche modo possano riacquisire la propria vita nella più normale delle maniere e quindi credo che sia un esperimento molto riuscito in cui il comune di Genova continua a credere”.