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www.giustizia.it, 7 ottobre 2014

 

VII Conferenza degli Stati parte della Convenzione delle Nazioni Unite sul crimine organizzato transnazionale. Vienna - 6-10 ottobre 2014. Intervento del Ministro della Giustizia, On. Andrea Orlando.

"Signor Presidente, Signor Direttore Esecutivo, Ministri e Capi Delegazione, Autorità, Signore e Signori, Desidero salutare e ringraziare il Presidente uscente della Conferenza delle Parti, Ambasciatore Budiman (Indonesia) ed il Presidente entrante, Ambasciatore Istrate (Romania).

Vorrei anche salutare con sentimenti di gratitudine il Direttore Esecutivo Fedotov e tutto l'Ufficio che egli dirige per il prezioso lavoro preparatorio di questa Conferenza. Mentre mi associo completamente al discorso pronunciato dall'Unione Europea, vorrei fare alcune osservazioni a titolo nazionale.

L'Italia, come Stato Parte della Convenzione e dei tre Protocolli, auspica sinceramente che i lavori di questa Conferenza ci facciano compiere sostanziali passi avanti verso la completa ed universale applicazione dei quattro strumenti. Tali progressi paiono quanto più auspicabili in vista di due importanti appuntamenti della comunità internazionale nel 2015: la tredicesima edizione del Congresso Crimine, in Qatar, e la definizione dell'agenda dello sviluppo post-2015.

Siamo convinti dell'importanza politica e dell'urgenza di rafforzare la cooperazione internazionale contro il crimine organizzato, il terrorismo e la pirateria, anche alla luce dell'attuale congiuntura internazionale.

Il grave fenomeno del traffico di migranti nel Mediterraneo, poi, richiede una ferma e sistematica azione di contrasto, da conseguirsi prima di tutto attraverso una leale e costruttiva cooperazione giudiziaria e di polizia tra le Autorità di tutti i Paesi coinvolti dalle rotte di questo disumano traffico illegale. È necessario allargare lo spettro della nostra cooperazione - a cominciare da un maggiore scambio di informazioni e dati tra le Autorità Giudiziarie e di polizia - nonché rafforzare i sistemi giudiziari di tutti i Paesi del Mediterraneo e dell'Africa subsahariana.

Siamo convinti che l'Untoc ed il suo Protocollo sul traffico di migranti costituiscano la migliore base giuridica in questo contesto. Siamo altrettanto convinti che Unodc, nel suo ruolo di Segretariato della Convenzione, svolga un ruolo fondamentale per la lotta al traffico di migranti, anche tramite le ben note ed apprezzate iniziative di assistenza tecnica.

Siamo consapevoli del ruolo rilevante svolto in questo ambito anche dagli Istituti della rete del programma delle Nazioni Unite per la prevenzione del crimine e la giustizia penale. Vorrei al riguardo sottolineare, con gratitudine, le attività dei tre Istituti che hanno sede in Italia (Unicri, Isisc e Ispac).

Ritengo di poter esprimere grande soddisfazione per l'ottimo risultato recentemente raggiunto dagli Stati Membri nell'ambito della Convenzione di Palermo rispetto alla precedente sessione: la definizione di "Linee Guida Internazionali per il contrasto al traffico di beni culturali" offre infatti uno strumento molto utile ed efficace per applicare la Convenzione nel contrasto ad una tipologia criminosa di particolare sensibilità per l'Italia. Auspico in tal senso la più ampia e generalizzata applicazione di tale strumento dopo la sua formale adozione da parte dell'Assemblea Generale.

Avvertiamo però l'urgenza di progredire verso una efficace revisione dell'attuazione della Convenzione di Palermo e dei suoi tre Protocolli. Ad oltre dieci anni dall'entrata in vi-gore dell'Untoc, manca purtroppo un quadro completo delle sfide e delle difficoltà da affrontare, che continuano ad ostacolare la piena applicazione, a livello nazionale e regionale, di questi quattro strumenti giuridici.

In questo quadro, invito caldamente tutti gli Stati Membri a considerare con favore e senso di responsabilità le proposte avanzate dal nostro Paese per individuare possibili soluzioni, ispirate al pragmatismo ed al buon senso. Ringrazio tutte le delegazioni ed i Gruppi Regionali per la collaborazione che abbiamo ricevuto nel corso dell'ultimo anno, che ci ha consentito di elaborare proposte concrete volte a superare lo stallo purtroppo registratosi nel 2012, nonostante i lodevoli sforzi compiuti dal Messico.

Auspico sinceramente che gli Stati Membri vogliano soste-nere le proposte avanzate nella risoluzione presentata as-sieme alla Francia, all'Austria ed al Messico, tese a:

a. avviare una raccolta graduale e sistematica delle informazioni sull'applicazione della Convenzione e dei tre Protocolli;

b. migliorare l'attività dei Gruppi di Lavoro stabiliti dalla Conferenza, in modo da garantire un migliore uso delle ri-sorse ed avviare finalmente un esame approfondito, su base tematica, dell'applicazione della Convenzione e dei suoi Protocolli;

c. riprendere la discussione formale, in seno ad uno dei Gruppi di lavoro, sulla definizione del meccanismo di revisione incentrato sull'attuazione della Convenzione da parte di ciascun Paese;

d. progredire nel riconoscimento del rilevante ruolo della società civile nella piena applicazione dell'Untoc e dei Protocolli.

Proprio quest'ultimo aspetto, e mi avvio a concludere, mi offre lo spunto per sottolineare l'importanza - talvolta decisiva - che la partecipazione delle forze vive della società può avere per sconfiggere il crimine organizzato. È un dato centrale della nostra esperienza nella lunga lotta alla mafia, che non può ancora dirsi conclusa.

Colgo quindi l'occasione per invitare tutti i presenti ad assistere alla presentazione, a cui parteciperà anche il Direttore Esecutivo Fedotov, del documentario sulla vita dei giudici italiani Falcone e Borsellino, realizzato dalla Radio Televisione Italiana in collaborazione con la "Fondazione Falcone" di Palermo. Tale iniziativa costituisce uno dei tanti esempi concreti del ruolo chiave della società civile nella prevenzione e nel contrasto al crimine organizzato transnazionale e, quindi, alla piena diffusione dei contenuti e dei principi della Convenzione di Palermo. Vi ringrazio dell'attenzione e auguro buon lavoro ed eccellenti risultati a questa settima sessione della Conferenza".