sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 4 aprile 2022

Oggi il vertice per uscire dallo stallo. Draghi chiede di salvaguardare il governo da problemi. L’ultima trattativa sulla giustizia partirà stamattina, con la consapevolezza che il tempo stringe ma le visioni sono ancora troppo distanti. Un vertice di maggioranza è stato convocato per le 10. E, nelle intenzioni del governo, bisognerà sciogliere in giornata tutti i nodi ancora irrisolti, che non sono pochi. Andando avanti “ad oltranza” per arrivare a un testo condiviso. Soprattutto sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura. Ma come? Ne ha parlato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sabato, in un colloquio telefonico con Silvio Berlusconi. Chiedendo al leader di Forza Italia di salvaguardare il governo da problemi. In questo momento delicato l’esecutivo non può essere sottoposto a fibrillazioni, gli ha fatto capire il premier, richiamando il senso di responsabilità di ciascuno per raggiungere un accordo.

Berlusconi, però, ha riferito ai suoi che su alcuni punti non intende venire meno a “battaglie storiche” di Forza Italia. E tale ritiene una nuova modalità di elezione dei componenti del Csm che preveda una qualche forma di sorteggio. Su questo, come sulla richiesta di estrapolare la revisione degli estimi dalla riforma del catasto, Forza Italia non intende fare passi indietro. Anche perché Berlusconi, come ha spiegato a chi gli è più vicino, si aspetta che Draghi non ponga la fiducia al testo. Quindi è pronto alla sfida: si voti. Convinto di poter raggiungere la maggioranza grazie all’appoggio di Italia Viva e della Lega.

Ma se non si uscisse dallo stallo davvero Draghi rinuncerebbe alla fiducia? Proprio per scongiurare lo scenario, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, dopo l’ennesimo richiamo della settimana scorsa del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiudere sulla riforma del Csm da lui definita “non più rinviabile”, ha convocato il vertice senza orario di uscita.

Sul tavolo la proposta della Lega: sorteggiare almeno la formazione dei collegi elettorali del Csm. Uno “spunto” per iniziare a discutere. Quantomeno, secondo la Guardasigilli, non anticostituzionale come altre proposte: il sorteggio dei candidati, la responsabilità diretta dei magistrati e il divieto per i parlamentari di essere eletti al Csm.

L’unico punto sul quale è stata raggiunta una prima intesa è quello dei magistrati che entrano in politica e poi tornano a indagare o giudicare. Per quelli che assumono incarichi di governo, come ministri e sottosegretari o assessori regionali, le “porte girevoli” dovrebbero fermarsi con un periodo di “fuori ruolo”. Per i candidati non eletti no. Ma non potrebbero rientrare nei distretti in cui si sono candidati. Per i magistrati che assumono incarichi apicali amministrativi, come il capo di Gabinetto o il capo dell’ufficio legislativo, le porte sarebbero ferme per un solo anno, prima di poter tornare a funzioni giurisdizionali. Per tre anni prima di poter assumere ruoli direttivi o semi-direttivi.