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di Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 14 febbraio 2024

Senato, passa il ddl Nordio con lo stop all’abuso d’ufficio. Il via alla “legge bavaglio”. “Alla (quasi) abolizione dell’abuso d’ufficio”: il disegno di legge Nordio è appena passato al Senato con i 146 sì di maggioranza più Iv e Azione, e i 56 no di Pd, M5S e Avs, quando il Guardasigilli brinda “a spritz”, alla buvette, con il ministro leghista Roberto Calderoli e il collega sottosegretario Andrea Ostellari e il viceministro forzista Francesco Paolo Sisto. Ora resta da affrontare la Camera. “Ma andremo avanti, fino in fondo, costi quel che costi”, assicura il Guardasigilli mentre l’Aula riprende la corsa a perdifiato. E dà il via anche alla cosiddetta “legge bavaglio” che limita la pubblicazione delle intercettazioni contenute nelle richieste di rinvio a giudizio.

È il primo passo della riforma che ha generato forti critiche anche dell’Associazione nazionale magistrati. Tra i provvedimenti più contestati, oltre alla cancellazione dell’abuso d’ufficio - che consentirà a tutti i condannati di essere riabilitati - l’abolizione dell’appello per le assoluzioni, la decisione collegiale sulla custodia cautelare con interrogatorio preventivo dell’indagato, la restrizione ai casi più gravi del reato di traffico di influenze e i limiti più ampi alla pubblicazione delle intercettazioni, a tutela di terzi non indagati. Un ddl che, per il cinquestelle Scarpinato, “fa venire meno il principio che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge” e compiace “una cultura autoritaria che tutela solo chi il potere ce l’ha già”. Per l’Avs Cucchi è un “insulto alla democrazia”. E per la dem Rossomando “è di cultura illiberale, di difficile applicazione, lascia il cittadino senza tutele”.

“Al contrario” contesta Nordio. E spiega: “Il cittadino danneggiato da un sindaco cattivo, con il processo penale non ha nessuna possibilità di essere soddisfatto. Preferisce avere l’annullamento dell’atto dal Tar e 500.000 euro di risarcimento”. Sull’altro punto critico, le intercettazioni, Nordio loda “il lavoro eccellente” della presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, e annuncia già il prossimo step: “In uno smartphone sono contenute cartelle cliniche, dichiarazioni dei redditi, conversazioni intime, immagini non soltanto del proprietario del telefono ma anche dei suoi amici. Qui il tema non lo abbiamo affrontato ma siamo in dirittura d’arrivo per una complessiva modifica delle intercettazioni. È solo l’inizio”.

Il ministro sottolinea che “la presunzione di innocenza, sintomo di civiltà, finché io sarò ministro è un principio non negoziabile”. In Aula, intanto, sulla legge bavaglio, battibeccano Matteo Renzi e il suo ex portavoce Filippo Sensi che aveva parlato di “mancanza di ossigeno della libera informazione che sarà ancora più debole e intimidita dal potere politico che dice: “Statevi accorti”“. La replica del leader Iv: “Mi sarei risparmiato l’intervento se non avesse parlato Sensi. La legge impedisce solo il copia incolla. Sostenere che viola le competenze del giornalismo è troppo”.