Adnkronos, 5 gennaio 2015
Promossa da "Libera" e "Gruppo Abele". In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale. È quanto chiede una petizione, promossa da Libera e Gruppo Abele su Change.org. che chiede "al Senato di approvare subito il disegno di legge sull'introduzione dei delitti ambientali nel Codice penale". L'iniziativa ha raccolto finora più di 49.400 adesioni.
"L'Italia -sottolineano i promotori, primi firmatari Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Luigi Ciotti, presidente di Libera - ha bisogno di una vera e propria riforma di civiltà, che sanerebbe una gravissima anomalia: oggi chi ruba una mela al supermercato può essere arrestato in flagranza perché commette un delitto, quello di furto, mentre chi inquina l'ambiente no, visto che nella peggiore delle ipotesi si rende responsabile di reati di natura contravvenzionale, risolvibili pagando un'ammenda quando non vanno - come capita molto spesso - in prescrizione. Non esistono nel nostro Codice penale, infatti, né il delitto di inquinamento né tantomeno quello di disastro ambientale".
Si tratta, spiegano i promotori in una lettera aperta al presidente del Senato, Pietro Grasso, al presidente della Commissione Territorio, Ambiente, Beni Ambientali del Senato Sen. Giuseppe Francesco Maria Marinello e al presidente della Commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma, di "uno squilibrio di sanzione anacronistico, insostenibile e a danno dell'intero Paese, che garantisce spesso l'impunità totale agli eco-criminali e agli eco-mafiosi".
"Oggi, finalmente, siamo vicini a una svolta. Nel febbraio 2014, infatti, la Camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza un disegno di legge che inserisce 4 delitti ambientali nel nostro Codice penale: inquinamento ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo, impedimento al controllo e disastro ambientale. Il testo, però - viene rilevato - è inspiegabilmente fermo da mesi al Senato, per alcuni limiti tecnici che sarebbero facilmente superabili con poche modifiche".
L'approvazione del disegno di legge "rappresenterebbe, invece, una pietra miliare nella lotta alla criminalità ambientale, garantendo una tutela penale dell'ambiente degna di questo nome e, soprattutto, assicurando strumenti investigativi fondamentali per le forze dell'ordine e la magistratura". "Serve un ultimo sforzo, perché non c'è più tempo da perdere. In nome di quel popolo inquinato che attende da troppo tempo giustizia -concludono i promotori dell'iniziativa- è giunto il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità davanti al Paese".