di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 11 gennaio 2015
Detenuti e lavoro: in queste ore il ministero chiude (come annunciato un mese fa) 10 anni di esperimento del servizio cucine fornito - grazie a 3,5 milioni di Cassa delle Ammende come start up del 2003 - da coop di detenuti in 10 (su 205) carceri, i cui direttori attestano minor recidiva in chi lavora, cibo migliore e risparmi per lo Stato.
Ma 10 dirigenti delle coop sociali come Nicola Boscoletto di Padova, presenti con tre garanti dei detenuti, sostengono che "nella riunione del 30 dicembre il ministro Orlando, il capo di gabinetto Melillo e il nuovo capo del Dap Consolo promisero la mini proroga all'1 febbraio".
"Non c'è mai stata la promessa di proroga, ma di un impegno a proporre alla Cassa delle Ammende di valutare nella sua autonomia 15 giorni di proroga, con un possibile rilievo contabile di 140.000 euro - ribatte Consolo. La Cassa ha detto no, a mio avviso con buoni argomenti economici e giuridici".
Incontri con singole coop cercheranno "soluzioni diverse e sostenibili". Ma il vento ministeriale è cambiato: "Verificherò se i dati forniti dai direttori delle 10 carceri siano corretti. In caso contrario, assumerò iniziative - dice Consolo. In un incontro con alcuni provveditori (capi regionali dei direttori, ndr) è emerso un quadro dissonante".
Problemi anche sui 6,1 milioni (ridotti a 5,8 dai tagli di spesa) di credito d'imposta della legge Smuraglia alle coop che assumono detenuti. A fronte di progetti per 9 milioni il Dap ha scelto di tagliare un 34% lineare a tutte le coop, alcune ora o rinunceranno a commesse esterne già acquisite o licenzieranno lavoratori/detenuti in esubero.