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di Chiara Spagnolo

La Repubblica, 29 agosto 2023

L’ex magistrato Davigo: “La riforma Nordio è il contrario di ciò che serve”. Nessuna accelerata sulla modifica del reato di concorso esterno in associazione mafiosa, “che non è nell’agenda del Governo ma comunque andrà tipizzato”, ma uno sprint autunnale sulle riforme della giustizia: il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, anticipa dalla kermesse “La Piazza” organizzata a Ceglie Messapica (Brindisi) da Affaritaliani, la volontà del Governo di stringere i tempi su alcune questioni fondamentali.

Il 5 settembre si comincerà a discutere in commissione Giustizia del Senato il ddl approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 15 giugno e presentato il 19 luglio a palazzo Madama. Del testo fa parte l’abolizione dell’abuso d’ufficio (“che i sindaci chiedono da tempo, anche quelli dei partiti che lo osteggiano in Parlamento” dice Sisto), la modifica del reato di traffico di influenze (“una norma larghissima che va ristretta”), la possibilità per il pm di appellare le sentenze di assoluzione. E, soprattutto, le intercettazioni: “Il Bronx nella ricerca delle intercettazioni più gossippare deve finire. Chi meglio del giudice può decidere quali sono pertinenti ai fatti reato e quali estranee?”.

Per Sisto una priorità è anche la separazione delle carriere, primo punto di scontro con Piercamillo Davigo, magistrato in pensione e volto storico del pool di Mani pulite. “Credo che la miglior garanzia sia avere pm che ragiona come giudice - spiega - I discorsi sull’uguaglianza delle parti sono una sciocchezza”. E poi sulla discrezionalità che la riforma vuole attribuire all’esercizio dell’azione penale: “Vuol dire rovesciare la Costituzione” e anche, a suo avviso, andare contro la Corte europea dei diritti dell’uomo. Senza contare che “l’abolizione del reato di abuso d’ufficio violerà la Convenzione adottata a Merida dalle Nazioni unite e che anche l’Italia aveva sottoscritto”.

Sul punto è intervenuto anche il governatore pugliese Michele Emiliano, che sposa le tesi degli amministratori locali più che quelle della maggior parte dei magistrati (di cui è ancora collega, essendo in aspettativa): “Il reato così com’è va abolito, bisognerebbe individuare un sistema diverso. Gli unici che saranno danneggiati saranno i giornalisti”.