sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Francesca Terranova

rainews.it, 30 settembre 2023

Forum a Gorizia per fare il punto su un fenomeno ampiamente diffuso anche in Friuli Venezia Giulia: non sufficienti le risorse umane per reprimerlo in maniera adeguata. Gorizia, capitale europea della cultura: ma esiste una cultura se non c’è una cultura dei diritti? Con questa provocazione morale Enrico Sbriglia, presidente dell’Osservatorio regionale antimafia si rivolge agli esponenti di Cisl, Uil, Regione, ispettorato del lavoro e Confagricoltura presenti al tavolo, ospitato dal comune di Gorizia sul tema della lotta al caporalato.

A sollevare il problema è Anna Limpido, dal 2021 consigliera di parità della Regione Fvg: che non è solo un ruolo di sensibilizzazione, spiega, ma è un pubblico ufficiale, quindi quando ha notizia di reato come lo sfruttamento ha l’onere di intervenire, anche processualmente. Non ha mai ricevuto notizie di caporalato ma non per questo si illude che il fenomeno non esista.

Enrico Sbriglia, sottolinea che si tratta di “un fenomeno antico ed endemico dell’economia italiana. Oggi non è solo nell’agricoltura ma anche nell’edilizia e nell’industria. Perchè fingiamo di non vedere che c’è?”

“Abbiamo le migliori norme in Europa per contrastare il caporalato” ha spiegato l’avvocata Teresa Dennetta, coordinatrice dei punti di ascolto antimobbimg di Gorizia e Udine e che si occupa di disagio lavorativo da 17 anni.

I moderni schiavi sono quasi tutti uomini stranieri. Ma lo sfruttamento è una zona grigia molto vasta fatta anche di dimissioni in bianco o di ore di lavoro straordinario pretese e mai pagate. “Mancano risorse e incentivi per lottare contro tutto questo” conferna il capo dell’ispettorato del lavoro di Trieste e Gorizia Pierpaolo Guaglione. Le prime ad essere danneggiate sono le aziende virtuose. I criminali che schiavizzano il lavoro fanno concorrenza sleale. “L’immigrato cui un caporale offre lavoro e alloggio accetta perché spesso l’alternativa non c’è” fa notare Umberto Daneluzzi, direttore di Confagricoltura Fvg che spera il tavolo possa allargarsi in futuro al Fincantieri dato i problemi avuti con i subappalti a danno di operai bengalesi nel 2018.