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di Dario Del Porto

La Repubblica, 29 marzo 2024

Il procuratore di Napoli: “Se nelle fiction c’è solo violenza è inutile poi andare in televisione a parlare di legalità. Non faccio parte di correnti, mi sono costruito una vita libera e posso dire quello che penso”. “Dobbiamo cercare di essere più seri, più efficienti ed efficaci, perché purtroppo ormai da decenni c’è un declino in Italia. Stiamo diventando sempre più l’Africa del Nord, la verità è che stiamo diventando molto marginali anche sul piano europeo”. Ai microfoni del talk “Uno, nessuno e 100 Milan” su Radio24, il procuratore Nicola Gratteri torna ad affrontare i temi più caldi del dibattito giudiziario, dalla proposta del governo di introdurre i test psico-attitudinali per i magistrati alle fiction televisive che parlano di mafia, fino alla polemica sull’invito rivolto dall’Università Federico II al cantante Geolier.

Gratteri è preoccupato per la situazione degli uffici giudiziari. “Noi avevamo - sottolinea - la polizia giudiziaria leader nel mondo per contrasto, tecniche d’indagine e per tecnologia utilizzata. Ora paesi che venivano da noi a scuola guida ci mandano migliaia di file audio perché sono riusciti a bucare le piattaforme criptate dei narcos del mondo e noi no”. Sui test, Gratteri rimarca: “Non ho detto di non farli, ho detto che, se è così importante farli per il buon funzionamento della Pubblica amministrazione, facciamoli anche per chi ha responsabilità più alte dei magistrati”. Poi sottolinea: “Rispondo per me, non faccio parte di nessuna corrente, mi sono costruito una vita libera e posso permettermi il lusso di dire quello che penso nei confronti di chiunque. Non rispondo per gli altri”.

Afferma poi il procuratore: “Se ci preoccupiamo della salute psichica dei magistrati, preoccupiamoci anche di chi sta sopra o ha responsabilità enormi. Siamo disponibili anche a controlli periodici ma facciamolo per tutti. Quello che posso dire è che si sta discutendo di tutto tranne che di ciò che serve per velocizzare i processi e rendere qualitativamente migliore il sistema processuale penale e detentivo. Di ciò che serve per rendere più efficiente e performante il sistema detentivo non si sta più discutendo, soprattutto dalla Cartabia in poi”.

Sollecitato dai conduttori Gratteri ha ricordato le sue proposte per rendere migliori i processi: “A costo zero si potrebbe fare il tribunale distrettuale o rivedere le piante organiche dei magistrati, ridurre più del 50% i magistrati fuori ruolo che anziché scrivere sentenze sono nei ministeri a fare i consulenti. Al ministero degli Esteri - ha concluso - anziché un magistrato si potrebbe prendere un professore associato di Diritto Internazionale o Diritto Europeo”.

Sulle fiction che parlano di mafia, Gratteri argomenta: “Se in un’ora c’è solo violenza e non ci sono cinque minuti in cui si vede un poliziotto, un magistrato, un insegnante, mi spiegate quel è il messaggio? E poi se il giorno dopo vedo il ragazzino di scuola che si veste o si muove o riporta le frasi del killer visto la sera prima in tv è di quello che mi devo preoccupare. Poi è inutile strapparsi i capelli - la riflessione di Gratteri - andare in tv a fare i moralisti a parlare di legalità, di Falcone e Borsellino se poi avalliamo certi prodotti cinematografici”.

Quanto al caso Geolier Gratteri ribadisce: “La storia è stata questa: due o tre sere prima andando in una periferia di Napoli un genitore mi ha chiesto cosa ne pensassi dell’università che invita un rapper che si fa vedere nei video su Tik Tok con pistole e mitra, e ho detto il peggio che si possa pensare, mi spiace per l’università che manda messaggi negativi perché uno che si fa vedere con il mitra mentre canta a me pare un messaggio negativo. Poi i giornalisti hanno fatto il nome di Geolier ma io non sono contro nessuno...”.

E sull’invito del rettore della Federico II Matteo Lorito, il procuratore rimarca: “Io non do legittimazione, decido io quando andare o non andare in un posto e nessuno mi invita attraverso un articolo di giornale. Ho 66 anni e per caso faccio anche il procuratore di Napoli”.